Friedrich Nietzsche fu davvero profeta del Nazismo?

Per molto tempo il filosofo Nietzsche fu considerato profeta del Nazismo. Questo perché i 1067 frammenti della sua opera "Volontà di potenza" vennero manipolati dalla sorella Elisabeth mentre egli era ricoverato nel manicomio di Jena a causa di un esaurimento nervoso.

Elisabeth era sposata con un germanofilo e antisemita, Forster B. di cui condivideva le idee. Era altresì amica di Peter Gast, un germanofilo a cui il fratello Friedrich aveva inviato uno dei celebri "biglietti della follia" scritti dallo stesso Nietzsche. Solo nel 1950 grazie al lavoro di G. Colli e M. Montinari, due critici italiani, fu possibile scindere il vero pensiero di Nietzsche dalle manipolazioni antisemite della sorella.

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Nietzsche si rende conto che l'uomo era incanalato nel  principio della malattia storica e di quella scientifica . Tali "malattie" consistono  nello spingere l'uomo a seguire dei binari precostituiti (quello che in genere si esprime con "si è fatto sempre così"), uccidendone la genialità e la creatività.

A questo tipo di uomo che il filosofo definisce "mediocre" viene contrapposto il Superuomo o Oltreuomo (Übermensch in tedesco). Colui cioè che, ergendosi al di sopra dell'uomo mediocre (il quale segue la malattia storica), liberamente aderisce con forza alla vita istituendo nuovi valori.

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Il Superuomo di Nietzsche unisce la bellezza, tipica del mondo classico, all'intelligenza. L'uomo mediocre proprio per soffocare tale genialità e creatività  attua lo "spirito di vendetta". Quest'ultimo si era concretizzato con Socrate (attraverso la morale della rinunzia o degli schiavi); con Platone e con il Cristianesimo. La loro opera fu quella di uccidere la vitalità del mondo antico, presocratico, che si fondava sulla gioia di vivere senza barriere di catene morali o religiose.   

Il  compito del Superuomo diventa quello di realizzare l'opera di scristianizzazione. Tutti quei valori che dal Cristianesimo erano stati considerati negativi vengono assunti come positivi. Il  concetto del Superuomo unitamente a quello di "volontà di potenza" storicamente sono stati reinterpretati da Hitler in funzione della purezza della razza.