Francia o Esagono francofono? Da un punto di vista italiano

Spesso e soprattutto in passato, il Paese Francia andava verso mutazioni di definizione e di nomenclatura del suo stesso definirsi una nazione o un paese o altro. E viene quindi spesso definito, soprattutto quando si vuole incidere sulla tipicizzazione geografica, l'Esagono, ovvero l'Héxaghone.

 

Ma in quanti contesti vivono i francesi e gli abitanti delle città? E quanti trovano spazio nel nostro modo di immaginare un confine molto vicino al nostro?

Se un giorno decidi di andare in viaggio a Parigi, e non hai voglia di prendere l'aereo, scoprirai che dalle stazioni di Torino parte la linea TGV, ovvero una linea intercity francese, che ogni volta si blocca alla cosiddetta douane (la dogana) dove persistono i controlli sui documenti (les pièces).

Ecco che lì vedrai molte moltissime persone di nazionalità differente, per la prima volta immesse (più difficilmente) o già residenti in Francia. Questo fino almeno a soltanto un anno fa quando i treni alta velocità hanno raggiunto la Francia oltre les douanes.

Se una settimana di viaggio ti sembrerà tutto molto caratteristico al di là dei luoghi "comuni" e "riscontrabili", qualche mese in più ti aprirà verso realtà differenziali che si caratterizzano indipendenti.

Cosa vuoi studiare?

Come fanno il pane, come utilizzano il lievito, come portano i bambini nelle scuole più centrali o periferiche anche, come si ottiene una copertura sanitaria (l'assurance maladie), come prendere i mezzi pubblici, e come fare la spesa al supermercato o al mercato giornaliero di città. Quali sport ogni città elegge per sé, quale musica pertiene il primato della buona cultura.

E...ovviamente, per tutto c'è un linguaggio che fa da mezzo tra questa multiculturalità.

 

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