Caratteristiche degli ignavi nell'inferno dantesco: chi sono oggi gli ignavi di ieri

Particolare attenzione viene attribuita dal grande Dante Alighieri, nella letteratura italiana, alla categoria degli ignavi.

Ma chi sono gli ignavi?

Ignavi sono i peccatori descritti aspramente nel Canto III dell'inferno dantesco, riservando loro un posto nell'Antinferno, il luogo che precede l'inferno, perché gli ignavi non sono meritevoli delle gioie del Paradiso, ma a loro non possono neppure essere riservate le pene dell'inferno. Sono coloro i quali nella vita non si sono mai esposti, né schierati verso una direzione.

Insegnanti di letteratura

Per Dante sono dei grandi peccatori. Il loro errore più grande è stato quello di non osare e non avere un'idea propria.

Sono angeli che quando il male si ribellò non si schierarono né con lui e neanche con Dio; per questa ragione non li vuole nessuno, nè il cielo e nemmeno gli inferi, sono i peccatori che fanno dispiacere tutti sia il male che il bene.

Dante li reputa indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, che le pene dell'inferno, a causa proprio del loro non schierarsi mai dalla parte del bene o del male.

Sono costretti a girare nudi inseguendo un'insegna che gira su se stessa velocissima e vengono punti da vespe e da mosconi.

Il loro sangue, mescolato alle lacrime, viene succhiato da vermi molto fastidiosi, essendo rimasti inerti nella vita per le loro scelte, vige la legge del Contrappasso.

Dante definisce queste anime " che mai non fur vivi", il disprezzo del poeta su questa categoria di persone fu massimo e completo.

Tralasciando la figura degli ignavi del Canto III di Dante, cerchiamo di capire chi sono oggi gli ignavi e quali sono le loro caratteristiche.

Nella società attuale potrebbero essere i vigliacchi oppure gli egoisti, persone che non prendono una parte attiva agli avvenimenti, che non si schierano con decisione oppure con un certo slancio.

Potrebbero essere anche gli indifferenti, cioè quelli che davanti ad una persona ferita che ha bisogno di aiuto, guardano semplicemente la scena senza fare nulla e senza prestare aiuto, persone che non si assumono le proprie responsabilità, per paura oppure per non ricevere critiche, diventando come parassiti.

Gli ignavi non si schierano e non si espongono mai, vivono all'ombra dei più coraggiosi.

Soffrono di invidia, perché non avendo spirito d iniziativa, non riescono ad emergere oppure ad osare, spesso si ritrovano ad avere un lavoro che non li soddisfa ma che non hanno il coraggio di cambiare, passando le giornate lamentandosi del proprio lavoro senza mai cercare qualcosa di più soddisfacente.

Possiamo definirli insicuri, pieni di paura, spesso si domandano cosa pensano gli altri di loro per la paura del giudizio.

Sicuramente gli ignavi di ieri si connotano oggi nella corrente dell'indifferentismo, atteggiamento di chi non sente l'esigenza di prendere posizione, quindi è indifferente sia nel campo religioso, politico ma anche sociale.

In realtà ritengo che queste persone siano già punite dalla vita, in primo luogo perché sono insicure temendo di essere giudicate male, in secondo luogo perché restano in situazioni anche stressanti per anni, piuttosto che emergere o fare qualcosa per cambiare le cose, gli altri saranno sempre davanti a loro perché hanno avuto il coraggio di osare e cambiare la loro vita.

 

 

 

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