Il segreto di un bravo studente è essere felice

Studiare la filosofia (intesa come storia del pensiero umano, ma anche sociologia, psicologia, il pensiero politico, l'educazione e la pedagogia, ecc.), sembra qualcosa di molto complesso.

Alla base del nostro apprendimento, per quanto complessa una disciplina ci possa sembrare, c'è il piacere di studiare. Cioè, se amiamo ciò che studiamo, studiare ci renderà felici, e la felicità è il segreto per vivere bene.

Secondo il filosofo greco Aristotele, ciò che ci rende felici è riuscire a perseguire un obiettivo che noi stessi ci siamo prefissati di raggiungere, lo desideriamo e intendiamo raggiungerlo nonostante le difficoltà ed i momenti di sconforto.

Non è facile, invece, perseguire obiettivi che non ci siamo scelti, ma il bene perfetto è ciò che deve essere sempre scelto di per sé e mai per qualcosa d’altro.

Tali caratteristiche sembra presentare soprattutto la felicità; infatti noi la desideriamo sempre di per se stessa e mai per qualche altro fine.

Essere felici è una nostra scelta, ma non ci possiamo accontentare di brevi attimi di gioia. La vera felicità non è in pochi momenti singoli, ma è un'idea più generale che abbraccia tutta la nostra esistenza.

Aristotele, per indicare il concetto di "ricercare la felicità" usa la parola greca "eudaimonia"; tradotta come felicità, serenità o successo.

Il filosofo ci invita a vivere le nostre emozioni, capire il momento giusto in cui provare una determinata emozione senza usare maschere.

Pensiamo ad esempio alle Emoticon che utilizziamo sui nostri cellulari. Tantissime volte, soprattutto ragazzi e giovani adulti, mettono degli "smile" e cuoricini per indicare che sono contenti, e gioiscono con la persona con cui scambiano messaggi. In realtà, davanti allo schermo, questi giovani hanno facce tristi, arrabbiate, deluse, invidiose, ecc..

Aristotele ci dice  che non possiamo ingannare noi stessi, e che per realizzare l'eudaimonia, dobbiamo interagire con gli altri in maniera costruttiva, attraverso il dibattito ed il confronto.

Nella vita si può anche sbagliare, è normale e va bene. Bisogna però imparare ad essere aperti all'ascolto, ad incontrare le idee dell'altro. Dobbiamo essere consapevoli che ci sono idee alternative, che vanno controcorrente, e che ostacolare questa varietà di idee genera malessere in noi stessi.

Possiamo essere in disaccordo con le idee altrui, non condividere un ragionamento, ma dobbiamo imparare che nella vita bisogna accettare anche ciò che non ci piace, cambiare ciò che possiamo cambiare e confrontarci con i nostri limiti per vedere fino a dove riusciamo a spingerci: cosa so fare, come posso farlo al meglio.

Lo studio è qualcosa che ci può aiutare ad essere felici, bisogna non contrastarlo, ma trovare la giusta strategia, la "mia" filosofia che mi permetta di immagazzinare le informazioni di cui ho bisogno secondo le mie capacità ed i miei canali di apprendimento. Questo significa studiare con eudaimonia.

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