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Come studiare l’alfabeto per imparare arabo?

L'arabo è da molti ritenuta una lingua affascinante, ma spesso sono altrettanti anche coloro che la considerano eccessivamente difficile da imparare. Questo pensiero comune è certamente dovuto al fatto che l'arabo, possedendo numerosi suoni che la nostra lingua non ha e che all'orecchio di un parlante italiano suonano quindi incomprensibili ed inaccessibili, può talvolta spaventare.
 
 
Certo, la presenza di lettere dai suoni gutturali e graffianti è spesso una delle maggiori difficoltà per chi inizia a imparare arabo, ma con un po' di pazienza, curiosità ed interesse, queste difficoltà possono senza problemi essere superate!

Per cercare di darvi un assaggio di come i suoni e le lettere di questa bellissima e particolare lingua funzionano, questo articolo si propone di fornire una breve introduzione allo studio dell'alfabeto arabo, delineandone le principali caratteristiche e peculiarità, in particolare per quanto riguarda le vocali.

L'alfabeto arabo si compone di 28 lettere le quali sono tutte consonanti. Esatto, hai capito bene, non ci sono vocali nell'alfabeto arabo! Ma non disperare, questo non significa che non esistano vocali nella lingua araba. Le vocali infatti esistono ma non sono vere e proprie lettere: sono piuttosto dei segnetti, chiamati segni diacritici, che vanno ad accompagnare lo scheletro consonantico costituito dalle lettere che compongono la parola.

Come sempre è più difficile a spiegarsi che a farsi! Facciamo un esempio per capirci meglio: nell'immagine a destra compare un "testo vocalizzato", in cui cioè le vocali sono segnate (sono tutti quei trattini che si vedono sopra e sotto le righe); nell'immagine di sinistra invece, c'è un "testo non vocalizzato", in cui cioè le vocali non sono segnate e che perciò, solo un madrelingua o una persona che conosce molto bene la lingua è in grado di leggere e di capire!

Ma quali sono le vocali dell'arabo? 

L'arabo ha tre vocali (dette arakāt che significa movimenti):

  • a, chiamata in arabo fata, è un segnetto posto SOPRA alla lettera.
  • i; il cui nome arabo è kasra è un segnetto posto SOTTO alla lettera.
  • u, che si chiama invece ḍamma, è un CERCHIOLINO posto sopra alla lettera. 

Nel parlato (e soprattutto nei dialetti) in realtà, queste vengono spesso storpiate e può quindi capitare di sentire una al posto di una a, o una o al posto di una u. 

Le vocali non sono gli unici segni diacritici, ne esistono anche altri che - al pari delle vocali - possono comparire o meno in un testo a seconda che sia esso vocalizzato o non vocalizzato. Un altro importante segno diacritico è per esempio il sukūn, che letteralmente significa calma, quiete. Quando compare sopra una lettera infatti, significa che quella lettera non ha vocale ed andrà pronunciata semplicemente con il suo suono consonantico, senza l'aggiunta di un suono vocalico.

Facciamo un esempio per chiarirci meglio: 

Quella scritta sopra è la seconda lettera dell'alfabeto arabo, che corrisponde alla nostra e che si legge bā’ (il trattino sulla significa che la vocale è lunga, mentre l'apostrofo a fine parola indica la hamza, una particolare lettera araba che foneticamente si traduce in quello che viene definito un glottal stop, cioè un colpo di glottide. Ma questa è un'altra storia...). Presa da sola, non vocalizzata, la  bā’ si leggerà semplicemente b. Se sopra la bā’ noi però troviamo una fata, dovremo leggere la lettera vocalizzata in a, e perciò: ba. Allo stesso modo, quando la lettera sarà vocalizzata in kasra si leggerà bi, mentre quando sarà vocalizzata in ḍamma, si leggerà bu. 

 

Proviamo ora a fare un esempio con qualche parola. Per farlo però, dovrò prima introdurvi alcune semplici lettere dell'alfabeto arabo e qualche nozione di base  per quanto riguarda la scrittura e la lettura.

Per prima cosa va ricordato che l'arabo si legge da destra verso sinistra. La maggior parte delle lettere che costituiscono l'alfabeto arabo inoltre, possono essere scritte in maniera diversa a seconda della loro posizione all'interno della parola. Prendiamo ad esempio sempre la bā’: la forma in cui l'abbiamo scritta sopra è come la lettera appare da isolata, cioè non inserita all'interno di una parola. Essa cambierà però la sua forma quando si troverà all'inizio di una parola, in mezzo, oppure alla fine, come illustrato nello schemino qui sotto (da leggere da destra verso sinistra).

 

Allo stesso modo della bā’ si comportano le lettere tā’ nūn (corrispondenti rispettivamente alle nostre e n).

 

Con queste poche lettere e le nozioni sulle vocali in questo articolo appena accennate, potete provare leggere la vostra prima parola in arabo, ovvero:

Ci siete riusciti? Verifichiamo insieme!

Abbiamo una bā’ in posizione primaria e vocalizzata in kasra, una nūn al centro con un sukūn, ed una tā’  in posizione finale vocalizzata in ḍamma. Perciò la parola si leggerà: bintu, che significa ragazza.

Avete visto come con pochi semplici passaggi avete potuto leggere una parola in arabo senza difficoltà. Difatti è sufficiente avere un po' di pazienza, molta curiosità e tanta costanza per raggiungere risultati sorprendenti nell'apprendimento di una lingua apparentemente così complessa come l'arabo!

 

 

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Marta
Il mio nome è Marta Altieri e sono un'insegnante di lingua araba. Dopo aver trascorso un mese in Palestine, mi sono appassionata alla lingua e alla cultura del luogo ed ho deciso di studiare arabo all'università. Dopo la laurea in Lingue e Culture Orientali, ho proseguito i miei studi presso l'isti...Contattare
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