Educazione in evoluzione: uno sguardo al futuro dell’istruzione in Italia analizzando il recente Report sul futuro dell’istruzione 2025 di Letuelezioni parte del gruppo GoStudent.
Nel 2025, il panorama educativo italiano si trova davanti a un cambiamento profondo. L’integrazione della tecnologia, l’intelligenza artificiale sempre più pervasiva e le dinamiche europee in ambito formativo stanno ridisegnando il modo in cui studenti, insegnanti e famiglie vivono l’istruzione. In questo contesto, emergono dati e tendenze che aiutano a comprendere come si evolve la formazione — e cosa possiamo aspettarci nei prossimi anni.
Indice
Un contributo fondamentale arriva dal Report sul futuro dell’istruzione 2025 di Letuelezioni parte del gruppo GoStudent🧑🏫 , che raccoglie e analizza le percezioni e le aspettative di famiglie, educatori e studenti in tutta Europa. Questo studio offre spunti preziosi su come migliorare l’efficacia del sistema scolastico e affrontare le nuove sfide con strumenti aggiornati.
In questo articolo presentiamo oltre 70 dati recenti che delineano lo stato dell’istruzione in Italia. Dalle strategie di apprendimento personalizzato all’uso dell’IA in aula, passando per le nuove pratiche di valutazione e le competenze del futuro. Parleremo inoltre delle differenze nell'istruzione tra nord e sud Italia, dell'abbandono scolastico e dell'homeschooling, offriamo una panoramica approfondita e accessibile basata su fonti affidabili come GoStudent, Istat, il Ministero dell’Istruzione e la Commissione Europea.
Il sistema scolastico italiano si trova al centro di un'evoluzione complessa: da un lato persistono nodi strutturali legati all’equità, all’abbandono scolastico e alla digitalizzazione; dall’altro emergono progressi nella partecipazione scolastica e una crescente attenzione all’inclusione 📚. Le statistiche più recenti tracciano una fotografia sfaccettata della realtà educativa italiana, offrendo spunti fondamentali per comprendere le trasformazioni in atto.
Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e da Istat, nell’anno scolastico 2024/2025 gli alunni iscritti alle scuole statali italiane sono circa 7,1 milioni, distribuiti tra scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado.
Per quanto riguarda il livello d’istruzione della popolazione adulta:
Il 66,9% degli italiani tra i 25 e i 64 anni ha almeno un diploma di scuola secondaria superiore (2023).
Tra i giovani (25-34 anni), il 30,6% ha conseguito un titolo universitario, con un marcato divario di genere: 37,1% delle donne contro 24,4% degli uomini 🎓.
Nonostante i progressi, il tasso di abbandono scolastico precoce resta una criticità:
Nel 2023, il 10,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha lasciato la scuola senza completare un percorso di istruzione superiore o formazione.
Nel Mezzogiorno, questa percentuale sale al 14,6%.
Infine, secondo una recente indagine condotta da GoStudent, il 23% degli studenti italiani afferma di sentirsi poco o per nulla supportato nel proprio percorso educativo, segnalando la necessità di maggiore attenzione al benessere scolastico e alla personalizzazione dell'apprendimento
Fonti: MIM 2024, Istat 2024, Eurostat 2023, Report sul futuro dell'istruzione di GoStudent 2025
Nel 2025, il sistema scolastico italiano affronta un punto di svolta cruciale. In un contesto in cui le tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale e le trasformazioni sociali ridefiniscono competenze e priorità, emergono esigenze di riforma profonde. Le statistiche più recenti offrono un quadro aggiornato sullo stato dell’istruzione nel Paese, tra criticità storiche e aperture verso nuovi approcci didattici.
Il 72% degli studenti italiani desidera un'evoluzione delle materie scolastiche, includendo tematiche sociali e attualità. 🌍
Il 54% degli studenti italiani vorrebbe che venisse insegnata la programmazione di videogiochi, il 56% l'Intelligenza Artificiale, il 50% l'ingegneria robotica, il 42% la finanza e il 42% le criptovalute.
Il 42% degli studenti italiani vorrebbe che venisse insegnata la finanza personale a scuola. 💰
Il 73% degli studenti italiani ritiene che la tecnologia consenta loro di sviluppare la creatività, rispetto al 69% della media europea.
Il 62% dei genitori ritiene necessario aggiornare i metodi di verifica, per rispondere a un mondo in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo crescente.
Il 59% dei genitori non considera i voti tradizionali un riflesso accurato delle reali capacità degli studenti.
Il 58% osserva che troppo spesso l’apprendimento è ridotto alla memorizzazione meccanica per superare test e interrogazioni, a scapito della comprensione profonda.
L’80% dei genitori considera ancora i temi un metodo di valutazione valido e utile.
Il 65% ritiene che sia più importante insegnare a cercare, selezionare e usare le informazioni piuttosto che memorizzarle.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione di GoStudent 2025, Il Sole 24 ORE
Le regioni del Nord Italia presentano un tasso di abbandono scolastico significativamente inferiore rispetto al Sud, evidenziando un divario persistente nel sistema educativo nazionale. I risultati delle prove INVALSI rivelano una differenza marcata nelle competenze linguistiche e matematiche tra le due aree geografiche, con il Nord che continua a ottenere risultati migliori rispetto al Sud. Questo scenario sottolinea la necessità di interventi mirati per colmare le disparità educative e garantire un accesso equo all'istruzione di qualità in tutto il Paese.
L'accesso a internet ad alta velocità nelle scuole è più diffuso al Nord (oltre il 75%) rispetto al Sud (meno del 50%).
Il numero di persone che hanno ottenuto al massimo la licenza media è diminuito al 37,4%; tuttavia, nel Mezzogiorno, questo dato sale al 45,6%.
Le regioni del Nord investono mediamente il 12% in più per studente rispetto a quelle del Sud
Al Nord e al Centro, la percentuale di laureati raggiunge il 30%; nel Mezzogiorno, si ferma al 20,7%.
Fonti: professionedocente, Miur, Business24tv.it
Tasso di abbandono scolastico: Nel 2023, il tasso di abbandono scolastico in Italia è sceso al 10,5%, ma rimane superiore alla media europea.
Differenze regionali: In Sardegna e Sicilia, l'abbandono scolastico supera il 17%, mentre nel Nord Italia si attesta su valori significativamente inferiori.
Fonti: Con i bambini
L’Italia presenta un quadro contrastante sull’istruzione degli adulti: da un lato si registra un livello di istruzione ancora inferiore rispetto alla media europea, dall’altro emergono segnali di miglioramento e una maggiore attenzione all'apprendimento permanente.
Percentuale di laureati tra i 30 e i 34 anni: si attesta al 26,8%, in confronto al 41,6% della media dell'Unione Europea.
Differenze di genere: sebbene le donne abbiano un livello di istruzione più alto, il loro tasso di occupazione è inferiore (55,7%) rispetto a quello degli uomini (75,8%). Il 20,2% degli italiani tra i 25 e i 64 anni possiede solo la licenza media.
Il 44% ha completato la scuola secondaria superiore.
Solo il 16% ha conseguito una laurea, rispetto a una media UE del 27%.
Le donne superano gli uomini nella percentuale di laureati: 18% contro 13%.
Il 15% degli studenti universitari interrompe gli studi entro il primo anno.
Fonti: Business24tv.it, Istat 2024
L’istruzione parentale in Italia è in forte crescita, spinta da motivazioni pedagogiche, sanitarie e logistiche. Un numero sempre maggiore di famiglie sceglie modelli educativi alternativi alla scuola tradizionale.
Sono circa 10.000 gli studenti italiani che praticano istruzione parentale (Ministero dell'Istruzione, 2024).
Il numero è in aumento del 30% rispetto al 2020.
Le regioni con più homeschoolers in Italia sono Lombardia, Veneto e Toscana.
Le principali motivazioni sono: convinzioni pedagogiche (35%), salute o disagi sociali (28%), esigenze logistiche (22%).
Percentuale di homeschooler: La percentuale di famiglie che scelgono l'homeschooling indipendentemente da emergenze sanitarie sfiora il 20%, indicando una crescente fiducia in questo modello educativo.
Fonti: laifitalia.it
Le aspettative verso la scuola del futuro convergono su flessibilità, competenze trasversali e tecnologie intelligenti. Genitori e insegnanti chiedono un sistema più adattivo, efficace e centrato sugli studenti.
60% dei genitori europei considera l'IA uno strumento educativo altamente efficace.
80% dei genitori e 90% degli insegnanti europei supportano l'uso di app educative e strumenti di apprendimento online.
62% dei genitori pensa che servano nuove modalità di verifica e valutazione per adattarsi ai cambiamenti come l’IA.
80% dei genitori e 83% degli insegnanti ritiene che i temi siano ancora un metodo valido di valutazione, ma molti chiedono alternative più attuali.
65% dei genitori afferma che è più importante saper accedere alle informazioni che memorizzarle.
64% dei genitori crede che le competenze trasversali (es. comunicazione, gestione dello stress) siano fondamentali nell’era dell’IA.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione di GoStudent 2025
L’uso della tecnologia nella scuola italiana è ancora limitato, ma il suo potenziale è riconosciuto da famiglie e docenti. L’intelligenza artificiale e le competenze digitali sono ormai considerate elementi essenziali per il futuro educativo e professionale.
Solo il 34% degli studenti italiani utilizza il computer in classe, rispetto a una media europea del 50%.
25% degli studenti italiani ha accesso a tablet a scuola, contro il 36% della media europea.
58% dei genitori e 67% degli insegnanti ritiene che senza accesso agli strumenti online, ragazzi e ragazze non siano pronti per il mondo del lavoro.
52% dei genitori italiani vede benefici significativi nell’apprendimento online (es. autonomia, accesso alle informazioni).
36% dei genitori insegna già ai figli a riconoscere le fake news online.
84% degli studenti italiani utilizza quotidianamente strumenti di intelligenza artificiale per redigere testi, sintetizzare argomenti e organizzare appunti.
Solo il 35% degli studenti è in grado di spiegare concetti chiave come il machine learning, mentre appena il 28% ha dimestichezza con le reti neurali profonde.
Tra i docenti, solo l'11% ha dichiarato di avere una conoscenza approfondita dell'intelligenza artificiale, mentre quasi la metà (48%) ritiene di averne solo una conoscenza base.
Il 69% dei docenti utilizza l'IA per scopi personali, di cui il 54% a scopo didattico; nello specifico, il 93% la impiega per assistenti virtuali e chatbot.
74% degli insegnanti europei considera le simulazioni (es. scenari realistici) un metodo di valutazione efficace da integrare con la tecnologia.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione di GoStudent 2025, Orizzonte Scuola Notizie, Scienze.com, Il Sole 24 ORE
Un numero sorprendentemente ridotto di insegnanti riceve formazione sull’uso dell’IA e su come guidare studenti e studentesse a utilizzarla in modo sicuro.
Genitori e insegnanti in tutta Europa concordano su un punto fondamentale: è compito della scuola insegnare agli studenti non solo come usare gli strumenti di IA, ma anche come farlo in sicurezza e come prepararsi al futuro grazie alla tecnologia e alle competenze legate all’intelligenza artificiale. Ecco alcune statistiche a riguardo:
75% degli insegnanti europei non ha ancora ricevuto alcuna formazione sull’uso dell’IA in aula.
62% degli studenti vorrebbe che i propri insegnanti fossero più preparati sull’IA.
Solo il 24% degli studenti italiani ha accesso a strumenti di apprendimento basati su IA in classe.
66% degli insegnanti ritiene che la scuola abbia la responsabilità di insegnare agli studenti a usare in modo sicuro l’IA.
71% degli insegnanti afferma che l’accesso all’IA dovrebbe essere controllato ma non vietato.
Solo il 18% degli studenti ha ricevuto indicazioni precise dal proprio istituto sull'utilizzo dell'IA in ambito scolastico.
Il 60% dei genitori non è stato informato su come la scuola dei propri figli intende utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale generativa per l'insegnamento.
Solo il 47% delle scuole italiane dispone di una connessione in fibra ottica, mentre il restante utilizza connessioni ADSL o altre soluzioni meno performanti.
Il 94% delle scuole dichiara di includere nella propria offerta formativa progetti per lo sviluppo delle competenze digitali.
Il 74% delle scuole ha attivato corsi per la formazione delle competenze informatiche, con poca differenza tra le aree geografiche del territorio nazionale.
Il 70% dei maturandi considera l'intelligenza artificiale un'opportunità per il proprio futuro, mentre solo il 30% la vede come una minaccia.
Il 64% degli studenti esprime timori per un uso illimitato dell'IA sia a scuola che nel mondo del lavoro.
Il 54% degli studenti dichiara di non fidarsi completamente dei contenuti prodotti da ChatGPT, mentre solo il 25% ritiene lo strumento affidabile.
Il 53% di ragazzi e ragazze si aspetta che entro il 2050 avere robot in classe sarà la norma!
Contrariamente all’idea di un mondo dominato dall’IA come un ambiente privo di umanità, la ricerca condotta da GoStudent evidenzia come le competenze trasversali — quali intelligenza emotiva, pensiero critico e capacità di problem solving — diventeranno sempre più cruciali nei prossimi anni. Di conseguenza, è essenziale che le scuole forniscano ai giovani queste abilità "umane" per permettere loro di emergere in una nuova era caratterizzata dall’automazione.
64% dei genitori ritiene che le competenze trasversali saranno ancora più importanti nell’era dell’intelligenza artificiale.
Le più importanti competenze secondo genitori, insegnanti e studenti:
😥Gestione dello stress: 40% (insegnanti), 38% (genitori), 35% (studenti)
💭Pensiero critico: 32% (insegnanti), 31% (genitori), 21% (studenti)
🙂↕️Intelligenza emotiva: 31% (insegnanti), 24% (genitori), 22% (studenti)
🫂Empatia: 27% (insegnanti), 23% (genitori), 22% (studenti)
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione di GoStudent 2025, Orizzonte Scuola Notizie, Internet Matters, Gruppo Mondadori, RaiNews
Il ruolo umano resterà fondamentale: più della metà dei genitori e dei tutor è convinta che la combinazione tra intelligenza artificiale e insegnamento umano rappresenti il futuro dell’educazione.
L'introduzione dei tutor IA da usare tra una lezione e l'altra per imparare le lingue al proprio ritmo con lezioni personalizzate, tempo illimitato e aiuto immediato è una chiara dmostrazione di come l'intelligenza artificiale permette di personalizzare gli studi.
44% dei genitori di studenti con bisogni educativi speciali (BES) spera che l'IA possa offrire un supporto personalizzato.
46% dei genitori spera che l’IA riduca il carico amministrativo degli insegnanti per consentire più tempo alla didattica.
59% degli insegnanti afferma che la combinazione tra IA e empatia umana è la via più efficace per l’apprendimento.
Crescita dell'educazione online nell'UE: Nel 2023, il 30% degli utenti Internet dell'UE di età compresa tra 16 e 74 anni ha seguito corsi online o utilizzato materiali didattici online nei tre mesi precedenti all'indagine, con un aumento rispetto al 28% del 2022.
Disparità nelle competenze digitali: Nel 2023, solo il 55,6% della popolazione dell'UE possedeva competenze digitali di base, con significative disparità tra i paesi membri.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione di GoStudent 2025, lifelong-learning.lu., EU Monitor
Le oltre 70 statistiche raccolte in questo articolo delineano un quadro chiaro: la scuola italiana è chiamata ad evolversi rapidamente per non lasciare indietro studenti, insegnanti e famiglie. Servono investimenti mirati, formazione continua e una visione educativa che sappia coniugare innovazione e inclusione.
Il futuro dell’istruzione non sarà solo digitale, ma profondamente umano: fatto di relazioni, di scelte consapevoli e di strumenti capaci di adattarsi alle potenzialità di ciascun individuo. Solo così potremo costruire un sistema scolastico che sia davvero al passo con il mondo che cambia.
Le ripetizioni online attraverso piattaforme come Letuelezioni e GoStudent, in costate aumento sono una dimostrazione di come il mix tra tecnologia e apporto umano siano la scelta vincente nella formazione di bambini, ragazzi e adulti. Le hai gia provate?