• Come superare le sfide comuni che gli s...

Come superare le sfide comuni che gli studenti affrontano nell'apprendimento del greco antico?

Greco antico: un problema "antico" per tempi moderni.

C'è da dire che i giovani studenti latini non "ridessero di gioia" quando da piccoli erano costretti ad imparare il greco a scuola a suon di nerbate. Ce lo dice S.Agostino nelle Confessioni:

"Quid autem erat causae, cur graecas litteras oderam, quibus puerulus imbuebar [...]"

Qual era il motivo per cui odiavo le lettere greche, di cui venivo 'riempito' da piccolo [...] (Cf. 1, 20).

Qualche capitolo dopo, nello stesso discorso, lo stesso Agostino precorre le teorie linguistiche più moderne, riferendo di come da piccolo abbia imparato il latino non dalla grammatica, ma

"[...] didici sine ullo metu atque cruciatu inter etiam blandimenta nutricum et ioca arridentium et laetitias alludentium"

[...] ho imparato [la lingua latina] senza alcun timore o sforzo anche tra le coccole delle nutrici, gli scherzi di quelli che ridevano intorno a me e le gioie di chi giocava intorno a me (Cf 1, 23).

Qualche secolo dopo il grande Dante, nel trattato che doveva consacrare per lui l'uso del Volgare per scrivere la Commedia, si rifà allo stesso esempio di Agostino, sostenendo che

"[...] vulgarem locutionem asserimus, quam sine omni regula, nutricem imitantes, accipimus."

[...] definiamo lingua volgare quella che riceviamo imitando la nutrice, senza bisogno di alcuna regola (DVE I, 1).

Allora il problema non sta tanto nella lingua x o y, quanto piuttosto nel metodo. Nessuno di noi ricorda bene quanta fatica ha fatto ad imparare la propria lingua madre. Certo il nostro cervello ha dovuto fare grandi sforzi, ma noi eravamo piccoli, intraprendenti e volenterosi di esprimerci. Tra un errore e l'altro, correzioni e creatività, ciascuno ha "costruito" il modo in cui parla.

C'è da dire che poi, a scuola, tutti noi abbiamo fatto ulteriori sforzi per imparare la grammatica della nostra lingua madre, coniugando allo sfinimento tutti i tempi e i modi verbali. Questo ha dato solidità al nostro parlare e, soprattutto, una consapevolezza delle strutture della lingua. 

Non so se avete mai provato a fare questo tentativo. Andate da una persona anziana, che sapete essere a conoscenza del dialetto delle vostre zone. Tendenzialmente saprà il dialetto molto meglio di voi, ma anche l'italiano non dovrebbe esserle sconosciuto. Provate a chiederle, però, di coniugare un verbo in dialetto. Farà molta fatica e, se sarà in grado di farlo, avrà usato le conoscenze di scuola che ha imparato sull'italiano. Che succede? Ha improvvisamente dimenticato la lingua che sa meglio dell'italiano?

Certo che no. Semplicemente la lingua non è la grammatica. 

Ok, l'ho detta grossa. Mi spiego meglio: quello che intendo è che la grammatica, cioè la descrizione ordinata delle strutture della lingua, non è la lingua stessa. Di fatto si tratta di una meta-lingua, un linguaggio che permette di descrivere le lingue. Quello che manca alla persona dialettofona di cui abbiamo parlato prima è il possesso della grammatica, non della lingua. 

D'altra parte, come abbiamo visto, la persona sa esprimersi alla perfezione in dialetto, soprattutto molto meglio di voi che pure avete studiato mesi e mesi sui libri di grammatica. Questo cosa ci dice?

La grammatica è sì importante, ma non è la lingua. Quindi la fatica che riscontriamo nello studiare il greco antico è in larga parte dovuta al fatto che tentiamo di apprenderla solo dalla sua grammatica, come si apprende un numero di svariate cifre, come un iban. Certo, possiamo impararlo a memoria, ma non ci chiedete di trasformarlo in una lingua!

Quindi come possiamo trasformare l'apprendimento del greco antico in qualcosa che non sia così tanto doloroso e tedioso? Dobbiamo rinunciare alla grammatica in toto?

Non necessariamente. Ma questa è una domanda per un altro post.

Grazie del tuo tempo

Simone Ettorre

 

Ti è piaciuto? Condividilo
Simone
Sono Simone, laureato in lettere classiche e linguistica. Ho un cuore che batte per l'antico e un piede nella contemporaneità. Sono decisamente pigro, ma anche curioso. Questo mi fa cercare sempre la strada più comoda per raggiungere il risultato, cosa che ha funzionato, sennò non sarei qui!Contattare
Contattare
Usa il nostro Strumento di Ricerca Intelligente