• Guida per comporre una lezione con lezi...

Come si compone una canzone con lezioni di canto?

Scrivere una canzone, al di là del genere musicale, è una delle espressioni artistiche più liberatorie ed emozionanti nella musica. Lo ammetto, sono un po' di parte, mi considero a tutti gli effetti una cantautrice e utilizzo soprattutto lo strumento voce per poter dar vita a un'idea che è lì, pronta a trovare la strada per uscire fuori nel mondo e farsi ascoltare.

Ci sono vari modi per comporre una canzone nelle lezioni di canto. Ne vedremo uno ad uno, focalizzandoci, poi, sull'uso della voce come strumento compositivo.

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I vari modi, quelli più comuni, sono:

  1. Partire dal testo
  2. Partire da un giro di accordi
  3. Partire da un beat
  4. Comporre una melodia e un testo su una strumentale già prodotta

Ma prima...

Che tipo di struttura ha una canzone?

Vi sembrerà strano, ma esiste uno studio accademico preciso su come è nata la canzone, che struttura avesse all'inizio e come si è evoluta nel tempo. Io ho fatto un esame a riguardo. Magari un giorno toccheremo anche questo argomento, grazie a un po' di storia della canzone italiana. 

Adesso, però, diamo un'occhiata veloce a tutti (o quasi) gli schemi che abbiamo a disposizione per lasciare vibrare la nostra creatività.

C'è da fare una premessa: ai giorni nostri la struttura di una canzone è diventata molto varia - fluida, si potrebbe dire -, molto più che in passato; qualcuno, addirittura, parla di "parti" (prima parte, seconda parte, terza parte etc etc) che non corrispondono necessariamente a strofe o ritornelli, considerando che possono essere molto uguali tra loro, come anche molto diverse, a causa e grazie a un continuo crossover tra i generi musicali. La trap e la musica elettronica hanno cambiato molto le regole del gioco. Il jazz aveva già anticipato questa (mica brutta, eh?) deriva.

La più tipica forma canzone che ancora incontriamo in questo periodo storico è:

strofa - ritornello (o inciso) - strofa - ritornello - bridge - ritornello.

La lunghezza delle strofe o dei ritornelli varia sempre molto da come vogliamo impostare il pezzo. Possiamo trovare strofe da 16 battute con ritornelli da 8 che, poi, nel finale diventano 16. O strofe e ritornelli da 8 battute. Strofe da 8 e ritornelli da 4. Il bridge, di solito, si colloca tra le 8 e le 16 battute.

Da qui possiamo partire e trovare alcune varianti, tra cui:

Ritornello - strofa - ritornello - strofa - bridge - ritornello

Strofa - pre inciso - ritornello - strofa - pre inciso - ritornello - bridge - pre inciso - ritornello

In base a queste configurazioni, poi, si può spaziare ancora di più, andando a rompere le regole della costruzione di una canzone e crearne delle proprie, sempre diverse. Per esempio il bridge può non esistere. Io l'ho inserito un po' ovunque, anche perché a me piace molto, lo ammetto, nonostante non lo usi spesso.

E ora analizziamo i modi più comuni per scrivere una canzone.

PARTIRE DAL TESTO

Uno dei modi per poter scrivere un brano è partire dalle parole. Se hai l'idea di un tema, delle frasi che ti girano nella testa, appunti buttati giù da tempo, prendi il materiale e stendi una prima bozza, magari partendo da una struttura tipica, e da lì decidi cosa è meglio per il messaggio che vuoi comunicare.

La metrica come sarà? Bisogna un po' ricordare gli studi fatti a scuola sui versi: Endecasillabi? Quinari? Settenari? Che ritmo vuoi dare al brano, partendo dal testo? Piccola curiosità: questa formula era usata dalla SIAE al momento dell'iscrizione, quando eri costretto a fare un esame per testare le tue conoscenze metriche, se volevi diventare AUTORE.

Che tipo di sonorità vuoi dare al brano, a seconda delle parole che sceglierai? Una sonorità dura e grezza, una più dolce e musicale, oppure scanzonata? 

Parti dal messaggio e arriva a definire tutti i particolari, fino a ottenere una forma definitiva (o quasi).

Poi, da lì, se sai suonare o sai destreggiarti con improvvisazioni musicali, potrai cominciare anche a "mettere in musica" il tuo testo, oppure chiedi a un amimo/amica di lavorarci insieme. Puoi partire da una situazione acustica (piano o chitarra) e, in seguito, elaborarla come più ti piace. 

A volte può succedere che hai scritto il testo senza riferimenti musicali e ti accorgi che hai o ti hanno dato un vestito sonoro che potrebbe essere adatto a ciò che hai scritto. Il resto viene sa sé.

Vedrai che mettere in musica un testo ti costringerà comunque a fare delle variazioni per arrivare al risultato voluto, che ti soddisfi appieno.

PARTIRE DA UN GIRO DI ACCORDI

Sai suonare la chitarra? Oppure il pianoforte o la tastiera? Lo sa fare sempre il tuo amico/amica di prima? Bene, allora si può partire direttamente da un'idea musicale di base, su un semplice giro di accordi, e da lì sviluppare il resto.

Nel pop di solito basterebbero 4/5 accordi al massimo. Fai andare in loop la tua progressione e comincia a studiare un'idea melodica e lirica (lirica intesa come versi, parole, testo). È ovvio che sia solo un inizio, una forma grezza di canzone che, a meno che tu non voglia lasciare piano/voce, chitarra/voce e quindi con una struttura acustica più precisa, andrà ulteriormente elaborata con un arrangiamento e una produzione vera e propria.

Dal giro di accordi, quindi, determina la strofa e il ritornello o le parti che vuoi abbia la tua canzone. Quanto deve essere lunga? Adesso vanno di moda i tre minuti al massimo, ma nessuno ti vieta di andare oltre. Una volta che hai un minimo di struttura, decidi se iniziare dalla melodia, canticchiando una linea guida fino ad arrivare a quella che ti convince di più e poi, solo dopo, inserire qualche parola, provare a scriverci un testo.

Io parto sempre da questa formula. Suonicchiando il pianoforte e amando l'armonia - me la studio continuamente, per imparare sempre cose nuove -, mi metto sotto a creare quel giro che possa ispirarmi e darmi delle buone vibrazioni di partenza. A volte la melodia viene di conseguenza, altre volte imbastisco un minimo di arrangiamento, e solo dopo lavoro alla melodia. L'ultimo passaggio è la scrittura del testo sulla melodia che ho già chiaro in testa.

Questo ci porta al prossimo modo. 

PARTIRE DA UN BEAT

Da un minimo di arrangiamento si può disegnare una melodia. Questo è il beat, alla fine: batteria, basso, un piano o una chitarra - o entrambi -, un minimo di struttura e lunghezza. Niente di sofisticato o già pronto, solo un canovaccio che verrà ulteriormente elaborato non appena si avrà chiaro il piano melodico e/o un testo e il progetto comincia a prendere forma.

Il beat lo puoi anche abbozzare solo perché un tipo di suono, un'atmosfera musicale, ti si affaccia alla mente e la vuoi rendere concreta. Non hai idea di dove ti possa portare, né tanto meno sai già se può essere adatta a una canzone, sai solo che quel mondo che hai nella testa deve farsi reale. Non ci sono pretese, solo il fatto che ti sei fatto canale per qualcosa di più grande di te.

Puoi essere tu, oppure può essere l'amico/amica di cui sopra che ti fa sentire qualcosa sulla quale gli/le piacerebbe lavorare. Da lì si crea la magia che diventa progetto

Ho lavorato spesso con solo dei beat, in passato. Di altri. A volte capita ancora.

Partendo sempre dalla melodia, comincio a canticchiare qualcosa, la registro, la risento, la rielaboro e solo dopo abbozzo un'idea di argomento, quello che l'atmosfera musicale grezza e cruda mi comunica e la melodia mi definisce meglio. 

COMPORRE UNA MELODIA E UN TESTO SU UNA STRUMENTALE GIÀ PRODOTTA

E poi ci sono i casi in cui la produzione è già fatta. Manca solo l'idea cantata. Un produttore, o tu stesso se sei già a quel livello, costruisce il tuo mondo sonoro, il tuo "worldbuilding", come si dice in letteratura, l'ambientazione vera e propria, e manca solo "la storia".

Ed ecco che entri in campo tu. 

Non è la forma più facile e immediata di scrivere un pezzo. Non hai molto campo d'azione, dato che la struttura è già tutta lì. Puoi far variare delle lunghezze o spostare delle parti, soprattutto se la produzione non è tua, a volte non hai neanche quella possibilità, ma è un buon modo per mettersi alla prova, per far venire fuori il meglio che puoi con quello che davvero hai. 

Che tu voglia partire da un testo già pronto o dalla melodia, il mondo musicale ha già in sé tutto. Basta solo ascoltare. La parte più difficile della musica, in fin dei conti, è questa: ASCOLTARE. 

ASCOLTARE

Lo dico sempre: la strumentale ha sempre tutto quello che ci serve per cantare. Quando dobbiamo scrivere, quindi, se ascoltiamo bene e siamo i "canali" che dobbiamo essere, abbiamo già tutto pronto. Non metterti paletti, non ci sono regole se non il tuo sentire. 

Fanne buon uso.

USARE LA VOCE PER SCRIVERE

 

Siamo cantanti e non abbiamo altra competenza se non quella vocale? Male! Sarebbe meglio conoscere uno strumento esterno, anche da principianti, ma va bene così. In questo momento ci interessa studiare le potenzialità delle nostre corde vocali - al di là della performance - e della nostra innata fantasia.

La voce è a tutti gli effetti uno strumento e possiamo usarla per costruire l'idea, gli arrangiamenti, per impostare un vero e proprio brano solo vocale, dove varie parti possano assumere il ruolo del basso, della chitarra, degli archi etc etc per quelli più versatili. Non è questa la sede, magari un giorno ne parleremo, ma esiste proprio tutto un mondo di brani arrangiati solo con la voce che hanno queste caratteristiche. Intanto provate a cercare su YouTube: I Pentatonix sono un bell'esempio tra i gruppi, il mitico Bobby McFerrin tra i solisti - per capirci, quello di "Don't Worry, Be Happy". 

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Al momento ci limitiamo a capire come scrivere con la voce e usare questa possibilità nella fase iniziale di un progetto.

Se hai un computer, una daw, una scheda audio e un microfono sei già molto avanti. Basta che apri il tuo programma (Logic, Cubase, Ableton... quello che hai) e imposti le tue tracce e i tuoi plugins. Hai il tuo microfono, giusto? Bene. Canta.

Improvvisa, comincia a imbastire qualche tema di poche note, registrale, risentile e piano piano unisci tutte le idee che ti possono venire in mente per creare una sola traccia melodica che convinca. 

Hai già un testo? Stessa cosa. Quei versi rendili musica. Registra. Piano piano. Fino alla traccia definitiva (che definitiva mai sarà, fino alla fine della produzione)

Una volta che hai l'idea completa, puoi anche provare a impostare l'arrangiamento. Con la voce puoi fare la batteria. Anche se non sei così bravo/a, prova lo stesso, potresti stupirti di te stesso/a e magari appassionarti così tanto da diventare sempre più abile. Mettici un basso, poche note fondamentali possono bastare e, infine, dei cori che possono fare da piano (con gli accordi armonizzati con la voce, appunto) e degli archi vocali.

Una artista fenomenale in questi trucchetti è Mariah Carey. Se ti interessa prova a cercare su YouTube qualche stralcio della sua masterclass assieme a Brandy. 

Una volta che hai la tua bozza chiama sempre il tuo amico/amica e finisci il progetto. 

CONCLUSIONI

Scrivere prima il testo o la musica? Arrangiare o produrre subito un'idea musicale? Non è importante che metodo usi, ma quale sia per te il modo migliore perché la tua idea possa vedere la luce. E magari, nel tempo, provare anche altri procedimenti. Esci dalla tua zona di comfort. Potrebbe stupirti la tua capacità di adattamento, di cercare soluzioni che non avevi mai immaginato esistere.

Spero che questa guida ti possa avere aiutato. 

E tu, che altri modi conosci? Cosa fai per scrivere? Ci hai mai provato davvero? 

Mi piacerebbe sentire i tuoi lavori.

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Elena
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