Le principali crisi economiche italiane dal primo conflitto mondiale ad oggi

Le crisi economiche italiane sono state tante nel corso del tempo, basti pensare che dall' inizio del novecento ad oggi se ne possono contare più di venti, con un impatto negativo sull'economia italiana.

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Cominciando dal primo conflitto mondiale, il quale produsse un forte indebitamento con una inflazione elevata che indebolì la valuta.

Il dopoguerra vide una ripresa rapida ma fu connotato anche da tante tensioni sociali.

Nel 1929 le conseguenze della crisi di Wall Street travolsero il Paese. Il governo salvò il sistema finanziario accentuando il protezionismo. Queste scelte di politica economica produssero una crescita molto bassa per tutti gli anni trenta.

Nel 1940 al 1945 il conflitto mondiale produsse tantissime vittime con relativo dilaniamento politico e sociale.

La ricostruzione fu rapida sebbene debito e inflazione furono messi sotto controllo, fino alla metà degli anni sessanta la crescita rimase sostenuta, e possiamo definirlo un miracolo economico italiano.

Dalla metà degli anni sessanta, l'Italia arrivò alla PIENA OCCUPAZIONE.

L'incremento dei consumi era stato reso possibile dalla costante crescita dell'occupazione, quindi dei salari cresciuti dal 1950 al 1960 di circa 142%.

Dalla fine degli anni ottanta ci fu una ondata di globalizzazione che vide emergere i Paesi Asiatici, i mercati internazionali divennero sempre più aperti e la mobilità dei capitali divennero sempre più diffusi.

Nel 1990 la fase economica italiana era molto rallentata e fragile, l'Italia aveva sostenuto delle svalutazioni per guadagnare competitività.

Le crisi finanziarie degli anni novanta si sono caratterizzate per la presenza di crescenti squilibri sia di finanza pubblica sia di rapporti con l'estero

Questa situazione venne definita deficit gemelli: a un deficit pubblico (differenza tra entrate e uscite dello Stato) si accompagna un deficit della bilancia commerciale.(differenza tra esportazioni e importazioni).

Sicuramente il declino degli anni Novanta è dovuto all'accresciuta concorrenza dei paesi con costi salariali più bassi, poi alla stabilizzazione della lira seguita con l'introduzione dell'euro.

Secondo molti economisti l'adesione dell'Italia all'euro era necessaria per evitare una certa instabilità, anche se altri rimasero scettici.

Superata questa fase bisognava sostenere la ricerca e l'istruzione investendo nel capitale umano e nella tecnologia. Certamente le riforme in questo senso non hanno sempre sostenuto il passo con le economie avanzate.

Di fondamentale importanza è la crisi finanziaria del 2007-2008, la quale scatenò una recessione che durò fino al 2014, aumentando la fragilità del Paese.

La crisi finanziaria di questo periodo è segnata da una crisi di solvibilità sia a livello di banche e Stati. Iniziata nel 2007 ha le sue origini nella deflazione delle bolle dei prezzi.(compresa la bolla immobiliare americana del 2000).

La crisi finanziaria del 2008 ha portato un calo dei prezzi di borsa e anche il fallimento di diversi istituti finanziari, gli Stati sono intervenuti per salvare molte banche.

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La crisi ebbe inizio in America, poi si è diffusa nel resto del mondo in maniera molto rapida. Il fallimento di Lehman Brothers fu il più grande della storia degli Stati Uniti, che ha avuto gravissime ripercussioni sulle borse mondiali con effetti devastanti sull'intero sistema economico e finanziario.

Certamente altro fattore scatenante di crisi è stato il sistema dei mutui su prime, nello specifico i mutui venivano regalati a chiunque li richiedesse, senza coperture e garanzie, naturalmente molta gente non poteva pagare i mutui, poiché i debitori subprime hanno un basso punteggio di credito e storie di inadempienze, pignoramenti e fallimenti.

Gli effetti di questa crisi sono durati diversi anni e nonostante i tentativi di salvataggio, ancora oggi si avvertono gli effetti.

Questa crisi finanziaria era stata predetta dall'economista Nouriel Roubini.

Certamente negli anni ci sono state tante crisi economiche ma quella del 2008 è stata sicuramente la peggiore crisi economica e finanziaria di tutti i tempi.

L'economia italiana nel 2024 è iniziata con una lenta crescita, evidenziando segnali misti tra il settore dei servizi e l'industria, sembrerebbe stabilizzarsi e si calcola una lentissima crescita, per il 2025 si auspica invece una crescita economica prevedendo un aumento dell'attività economica.

Articolo scritto da Carla Malcangi 

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