Salve a tutti. Oggi entreremo nel vivo e parleremo un po' più dettagliatamente del rapporto e di come approcciarci con lo strumento. Mi rivolgo innanzitutto a coloro che hanno da poco iniziato a prendere lezioni di pianoforte e vogliono apprendere le prime nozioni base per studiare questo strumento.
Molti libri parlano di tecniche. Prenderò alcuni concetti base ritenuti abbastanza validi per imparare a suonare il pianoforte.
In primo luogo la postura: bisogna sedersi al pianoforte con la schiena eretta, le spalle rilassate e, di conseguenza, braccia, avambracci, polsi e mani rilassati. La distanza dal pianoforte dovrebbe permettere di piegare il braccio a novanta gradi permettendo all amano di posarsi sulla tastiera, ma senza essere troppo distanti o troppo vicini. Quindi i gomiti devono essere paralleli al busto. Inoltre non bisogna sedersi esattamente al centro dello sgabello o di una sedia, se la si usa. Bisogna sedersi un pizzico più in avanti, in modo anche da poter gestire meglio le gambe e i piedi per i pedali. Le gambe infatti, devono essere leggermente distese per poter permettere alla punta dei piedi di toccare i pedali del pianoforte.
Questa è la postura base da cui iniziare. Per avviarci a degli esercizi di base o preparatori alla tecnica, bisogna prendere in considerazione due principali movimenti: quello del braccio e quello delle dita, a cui poi si associa anche un particolare tipo di suono. Il primo movimento è la caduta, il secondo l'articolazione, ai quali fanno riferimento i cosiddetti staccato e legato, musicalmente parlando. Lo staccato, almeno inizialmente, si esegue facendo muovere esclusivamente l'avambraccio, portandolo a un'altezza di circa qualche centimetro sopra la tastiera e poi lasciando cadere (appunto caduta) sulla tastiera. Così facendo si acquista intanto una maggiore rilassatezza dell'avambraccio e del suo movimento. La caduta assolve poi a un'altra "incombenza", ovvero quella di rinforzare le dita. Facendo cadere il braccio, bisogna poi che tutto il peso che esso trasporta, si concentri su di un dito. La posizione che il dito deve assumere, e di conseguenza la mano, non sarò casuale, ma ben precisa. Il peso deve scaricarsi sulla nocca del dito, permettendo il rinforzo delle tre falangi e la posizione rilassata della mano. Per ogni dito deve essere ripetuto questo esercizio.
Per quanto concerne invece l'articolazione, essa è un movimento che deriva, essenzialmente, proprio dallo staccato. Dopo aver scaricato il peso su di un dito, rimanendo su quel tasto, lo trasferiamo tramite un movimento delle sole dita, al dito successivo. Quindi non useremo più il braccio ma solo le dita che porteranno con se il peso del braccio. L'articolazione permette di fare il famoso "legato" tra i suoni, poiché non c'è interruzione di suono tra di essi (per questo si dice legato). Al contrario la caduta, poiché si alza ogni volta il braccio, e quindi il suono viene interrotto, provoca lo staccato, che come dice la parola stessa, stacca il suono da un altro.
Questi sono gli esercizi fondamentali per imparare a suonare il pianoforte, per chi, a maggior ragione, non ha nessuna infarinatura sulla tecnica di base. Impadronirsi e portare a un certo grado di scioltezza e velocità questi esercizi è il primo passo.
Ci sono altri esercizi in aggiunta, da associare a questi. Le scale per esempio sono una prerogativa delle lezioni di pianoforte ormai consolidata. Inoltre le varianti a questi esercizi permettono di avere più confidenza con il legato e lo staccato; ad esempio, iniziare a pensare e a unire queste due modalità facendo due note staccate e due legate, oppure quattro staccate e quattro legate. Inoltre tutte le altre varianti ritmiche permettono di sciogliere e rafforzare le dita!
Ci sono però a mio avviso, degli elementi fondamentali che precedono il vero "miglioramento":
Spero di esservi stato di aiuto. Un caro saluto!