Caratteristiche dell'insegnante di musica perfetto

Iniziamo con un'affermazione di principio: l'insegnante di musica perfetto non esiste

Altra affermazione scontata ma da tenere presente: non è detto che un grande pianista sia anche un ottimo insegnante di musica

Sei un insegnante di musica?

A mio modesto parere il giudice supremo in questa materia è l'allievo. Il quale deve apprezzare l'insegnante, averne grande fiducia, accettare di farsi guidare nell'apprendimento dello strumento. L'allievo deve essere costantemente motivato, soprattutto quando passato l'entusiasmo iniziale sorgono le prime difficoltà tecniche e molti allievi abbandonano lo studio del pianoforte. Esiste quindi un insegnante che va bene per quel determinato allievo, in grado di soddisfare appieno le sue esigenze musicali.

Non ho ancora parlato di quali competenze debba avere l'insegnante di musica perché ritengo fondamentale che sia capace, prima di tutto, di appassionare l'allievo alla musica e al pianoforte. Se non scatta qualcosa fin dall'inizio tra insegnante e allievo il rischio di abbandono dopo poche lezioni è molto alto. 

A questo proposito è importante che l'insegnante di musica suoni fin da subito in presenza dell'allievo, facendogli ascoltare sia i brani che poi dovrà studiare sia i grandi pezzi del repertorio pianistico (qualche minuto, non un concerto). Per mostrare subito a quali traguardi si può giungere con lo studio dello strumento.

Parliamo dell'insegnante, il quale deve certamente avere conoscenze teorico-pratiche importanti, che possono essere formalizzate nel (vecchio) diploma di maestro di pianoforte (10 anni di studi) oppure nelle lauree triennali e specialistiche del nuovo ordinamento

Cosa deve insegnare un maestro di musica?

Evitando di fare inutili elenchi dovrà prima di tutto dedicarsi alla postura dell'allievo, impostare le mani e insegnare all'allievo a controllare le varie parti del corpo durante l'esecuzione (dita, polsi, avambracci, braccia, spalle, gambe e piedi) assicurandosi che non ci siano tensioni o irrigidimenti.

Dovrà quindi insegnare all'allievo a padroneggiare i gesti pianistici, ben esemplificati nel libro di Denis Levaillant, Le piano. Avere una cura estrema per il suono, per il tocco pianistico, per la musicalità. Tutto questo dovrebbe avere la priorità su esercizi di pura tecnica (tipo Hanon) e scale (Mannino). 

La tecnica pianistica. Per molti insegnanti è una delle materie di studio, per altri non dovrebbe essere né insegnata né praticata. Questi ultimi ritengono che la tecnica si acquisisca in modo naturale con lo studio dei brani da repertorio e che fare esercizi di tecnica pianistica possa essere addirittura dannoso per lo sviluppo della musicalità. Io concordo con loro, fermo restando che se proprio si vuole studiare la tecnica separatamente anche quegli esercizi andrebbero suonati curando il suono, il tocco, la musicalità e non pestando o articolando a caso le dita. 

Un altro modo di approcciarsi alla didattica del pianoforte è andare a vedere come e cosa insegnano/insegnavano i grandi maestri. Nella foto possiamo vedere Heinrich Neuhaus (1888-1964), che ha avuto tra i suoi allievi Emil Gilels (forse uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi) e Sviatoslav Richter (forse uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi). Di Neuhaus abbiamo anche un suo libro che si chiama L'arte di suonare il pianoforte, nel quale ci parla delle sue lezioni di pianoforte

Se non esiste un insegnante di musica perfetto probabilmente Neuhaus è quello che ci va più vicino.

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Daniel
Sono prima di tutto un amante della musica e del pianoforte. Ho studiato per molti anni pianoforte classico e lo insegno privatamente. Contattare
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