• Lezioni di canto per il benessere fisic...

Perché si canta. Tra canto e psicologia c'è un forte legame.

Tra canto e psicologia c'è un forte legame. La musica è comunicazione, è un linguaggio. Rapporto fra benessere e comunicazione. Nel passato quando si parlava di benessere si intendeva la qualità della vita, il reddito, il livello sociale, poi ci si rese conto di quanto questi indicatori non fossero sufficienti, perché non garantiscono una soddisfazione di vita delle persone.

 

Intorno agli anni 2000 nasce il concetto del benessere soggettivo. Passiamo dal benessere oggettivo a quello che dipende dal valore che io gli do. Il benessere è interpretazione quindi, la mente attribuisce significati. Scopo di vita, crescita personale, auto-accettazione, non abbiamo tutti gli stessi obiettivi di realizzazione, c'è flessibilità.

Non è più legato all'assenza di malessere ma diventa anche presenza di aspetti positivi, emozioni positive. Che cosa permette ad una persona di realizzare le proprie potenzialità. Il benessere inteso come realizzazione delle mie qualità e dei miei talenti che io possiedo e che spesso nella nostra cultura non sono sotto la lente d'ingrandimento.

Come posso diventare chi sono? si comincia ad occuparsi di autonomia, di crescita personale, di scopo di vita. Lo scopo di noi esseri umani, diceva Aristotele, è la felicità.

L'organizzazione mondiale della sanità, nel 2012 ha apportato una revisione alla concezione del benessere, dopo i profondi cambiamenti che ci sono stati negli ultimi 50/60 anni, che è definizione di benessere dinamica, ed è incentrata sulla capacità dell'individuo di sapersi adattare all' ambiente.

Gli effetti benefici del canto

Tra popolazioni di luoghi diversi e lontane tra loro, il benessere viene recepito in modo diverso. Secondo questo aspetto antropologico locale, per cui il benessere che io posso provare in una città occidentale non è lo stesso che si può provare in un altro luogo del mondo.

Gli studiosi hanno iniziato ad occuparsi di quali fossero tutti questi fattori che costituiscono il benessere. Uno di questi fattori da potenziare è la comunicazione, è la capacità di potersi esprimere, oltre ad avere il permesso di esprimermi devo avere i mezzi per esprimermi. Non parliamo solo di persone con delle disabilità o in difficoltà ma anche con chi non ha trovato il canale comunicativo che gli permette di esprimere olisticamente quello che si ha.

Il canto ha un ruolo particolarmente significativo nel permettere alle persone di esprimere le proprie potenzialità. Il canto corale crea armonia e ci mette in relazione anche con l'altro. Il canto in se è uno strumento musicale che è nel corpo, essere in contatto con i nostri cinque sensi, istante per istante, è come passare dal mondo dei pensieri, dove passiamo la maggior parte del nostro tempo, al mondo del corpo.

La musica ha degli effetti sul corpo, quando sono io che produco la musica (canto), questi effetti si amplificano, l' impatto della musica e del ritmo sulle variabili bio-fisiologiche, come la frequenza cardiaca, il ritmo respiratorio.

Quando cantiamo stiamo bene, secerniamo ossitocina, endorfine e si rilassano i muscoli. Qualsiasi tipo di conoscenza comincia dalle sensazioni fisiche, i neonati imparano sperimentando con il corpo non con il pensiero. Il canto può essere uno strumento per risvegliare il nostro corpo e se questo ha un'eco nella nostra vita di tutti i giorni, anche breve, è un momento in cui noi possiamo imparare tanto.

Cantare singolarmente e nel coro, ancora di più, è un'attività che aumenta la quantità di emozioni positive e riduce il numero di emozioni negative. Io sto bene non solo se non provo emozioni negative, ma se provo emozioni positive.

Quando le viviamo cambiano sia il nostro modo di percepire, sia il nostro modo di pensare, che diventa più creativo, e aumenta la voglia di dedicarsi ad attività diversificate. Le persone usano il canto per regolare le proprie emozioni, il canto diventa un modo, quando sono felice per esprimerlo.

Ci sono anche persone che hanno dei blocchi rispetto al canto, e si bloccano perché sono stonate. Si verifica un blocco espressivo nel darsi voce e a livello comunicativo. Non siamo una comunità educativa inclusiva, ad esempio capita spesso che in occasione di un coro di bambini, degli insegnanti non formati dal punto di vista musicale, ritenendo un bambino non intonato e gli impongano di non partecipare attivamente dicendogli: tu stai nell'ultima fila e muovi solo le labbra.

Si renderebbe necessaria l'obbligatorietà del canto a partire dalle scuole elementari, e dalla prima infanzia per acquisire una capacità di espressione e crescita personale. Nei laboratori per bambini l'uso libero della voce è molto gratificante a livello psicologico. Spesso i personaggi del passato avevano anche una formazione artistica ad esempio Einstein era musicista.

Regolare i ritmi vitali-biologici con il canto

Uno dei parametri che ci permette un' autoregolazione del corpo è il ritmo.

Emilio Del Giudice, fisico quantistico durante un convegno internazionale di foniatria, parlò dell'utilizzo della musica nella riabilitazione posturale, asserendo che le nostre molecole quando sono in uno stato di salute si possono definire un corpo di ballo, ossia i loro movimenti si sincronizzano.

Le molecole non sono ferme, ma si muovono in modo spontaneo, il movimento è alla base del suono e della musica, quando c'è benessere le molecole del nostro corpo sono unite dallo stesso ritmo, possiamo pensare che la musica ma soprattutto il canto possa aiutare a mettere ordine a creare un ritmo comune.

È da ascoltare con tutti i sensi

Nel campo di ricerca della psicologia della musica è stato riscontrato che: un ritmo più lento porta ad uno stato di maggiore rilassamento, perché rallenta il battito cardiaco. Nel vero ascolto di me, che io posso sentire qual è quel ritmo, quella melodia, e quel timbro, che fa sì che io possa recuperare uno stato di coerenza.

Il canto come medicina ossia le capacità regolative dei suoni di portare ordine al nostro interno. La realizzazione di noi stessi. La risonanza di emozioni che si produce attraverso il canto corale, guarisce l'anima. Gli sciamani usano la voce per guarire. Secondo gli Icaros, (il canto medicina), delle comunità indigene sudamericane, sono dei canti che la natura ha trasmesso allo sciamano.

Quando io sto bene sono più attivo/a, quando sto male, cerco solo di riposarmi e magari rifugiarmi nel cibo.

C'è infatti un collegamento tra movimento delle molecole e attività della voce, avviene che la frequenza molecolare si trasforma in una frequenza sonora.

I bambini appena sentono la musica, si muovono senza che nessuno glielo abbia insegnato, per cui questo concetto di ritmo è ancestrale, si trova nelle forme della natura, nelle forme dell'architettura, è qualcosa che ci costituisce.

Consigli di lettura: "Thus spoke the plant", è la pianta stessa che attraverso la sua vibrazione, ha trasmesso il canto a chi sapeva ascoltare. Antonio Damasio, neurologo portoghese, scrisse dei libri per sottolineare quanto Cartesio avesse sbagliato a separare il corpo dalla mente., perché la mente è sempre parte di un corpo. I pensieri sono sempre riferiti ad un corpo pensante. Secondo Damasio, la coscienza, che non sappiamo come si generi, è una danza dei neuroni.

Sintonizzazione e sincronizzazione

In musicoterapia si dice che quando c'è una disritmia ( mancanza di ritmo), c'è mancanza di benessere.

Se proviamo a muoverci in maniera asincrona è difficile,non si riesce ad essere fuori ritmo in quanto uno schema interno ce l'abbiamo sempre, anche per chi non è coordinato con il tempo e per chi è stonato.

Il contrario avviene invece per chi ha problemi neurologici. Melodic intonation therapy, viene utilizzata per recuperare le persone, che in seguito ad danno neurologico, non sono più in grado di parlare, ma incredibilmente sono ancora in grado di cantare, il canto diventa uno strumento per aiutare i due emisferi a ricostruire un ponte, e quindi a poter poco a poco prendere le risorse della capacità di cantare e poter sanare la capacità di parlare.

Il canto è utile anche per curare la balbuzie, permette infatti di riguadagnare il ritmo dell'eloquio. Nel nostro emisfero sinistro abbiamo più aree che sono deputate all'elaborazione del linguaggio parlato, nell'emisfero destro abbiamo delle aree che hanno più a che fare con l'aspetto musicale: l'elaborazione degli intervalli, la prosodia, ecc.

Sembrerebbe che il canto, sebbene più incentrato sull'emisfero destro, utilizzi in contemporanea anche quello sinistro, utilizzando moduli di entrambe le parti. Cantare un testo infatti necessita di una doppia elaborazione, sia di una parte che dell'altra.

Semplicemente, produciamo parole non parlate ma cantate allo stesso tempo. In tal caso la codifica è più evoluta, questa azione fa sì che in caso di lesione si possa recuperare, poiché è intrinsecamente legato a come io ho imparato la melodia. Imparando ad esempio una filastrocca, che è cantilenata e ritmica, facilita la fonazione, in caso di balbuzie, e favorisce la produzione motoria della parola.

È stato sperimentato di quanto il canto sia funzionale in situazioni di senilità, a livello neurale c'è una degenerazione, e il canto, attraverso semplici melodie permetteva al soggetto di progredire. Il canto ha una potenza estrema su tantissimi livelli, è stato dimostrato scientificamente. Il canto corale, la cui caratteristica è il gruppo, permette di partecipare tutti insieme ad un'attività che è sincronizzata.

Quando si partecipa ad un'attività sincronizzata, aumenta il mio senso di appartenenza, il senso di simpatia, e la disponibilità verso gli altri. Il canto corale è stato messo a confronto con altre attività come sport di squadra o altre attività artistiche, ed è stato scoperto che risulta l'attività più efficace che permette più rapidamente dei legami sociali.

Insegnante di musica

Effetto Ice breaking, rompi ghiaccio

Cantare insieme, già dal primo incontro favorisce l'amicizia. Sono legami forti ed intensi che si creano all'interno del canto corale, permette di legare con un maggior numero di persone. Vengono condivise delle emozioni positive, si prova una sensazione di benessere. È stato provato che il senso di appartenenza a gruppi più ampi è un fattore di prevenzione delle malattie. Mi sento parte, mi esprimo, questi fattori psicologici, secondo Cartesio influenzano il corpo.

Gli esseri umani hanno tutta una serie di bisogni

Secondo la piramide dei bisogni scritta da Maslow, il bisogno di appartenenza non è molto lontano dalla base della piramide. Il bisogno di sentirmi di qualcosa di collettivo, causa malessere se non riusciamo a realizzarlo.

L'importanza di rispecchiare noi stessi, di identificarci, nei rapporti con gli amici. Vuol dire che io mi so relazionare con l'ambiente stesso. Prima di cantare devo saper ascoltare, e acquisire la capacità di comunicare agli altri in modo che possano recepire il nostro messaggio. L'apertura del canto collettivo diventa un catalizzatore del benessere.

Facciamo un'esperienza emblematica di eudaimonia, la felicità intesa come integrazione in un tessuto sociale. Nel canto corale facciamo l'esperienza di essere parte di un organismo più grande, quindi protetti, ma anche di essere un elemento fondamentale nella sua espressione. Si sviluppa sia la capacità di ascoltare che la capacità di comunicare.

Nella dimensione comunicativa c'è la necessità di sintonizzarsi

È una questione di sentire con il corpo cosa trasmette l'altro, è una condivisione con gli altri. È un'armonia costruita insieme. È possibile essere in sintonia anche in un mondo artificiale, rumoroso?

Noi esseri umani abbiamo una capacità di adattamento incredibile, basta vedere come siamo cambiati nel corso della storia della nostra specie. Siamo quindi in grado di adattarci e di percepire benessere. Tornare nella natura è tornare in contatto con dei ritmi, delle frequenze, che sono sopite e schiacciate da un'altra serie di ritmi frenetici.

Il benessere è un'interpretazione, poiché passa dalla mente, si tratta dei significati che noi diamo alle cose. I maestri spirituali sono in contatto con una dimensione più ampia, sono in grado di non perdere quella naturalità, quella spontaneità, seppur trovandosi in un contesto artificiale. Le tradizioni.

Bella è l'immagine delle nostre nonne che cantavano sia mentre facevano le faccende, che quando andavano a lavare i panni al lavatoio. Da ascoltare: “Coro delle lavandaie della gatta Cenerentola”, le mondine nelle risaie. In famiglia è importante cantare, tramandare i canti delle nostre origini, ha un potere di creare un filo che collega generazioni diverse, che collega un ambiente che si evolve.

I canti sono radicati nella nostra cultura, sono anche facilitano lo svolgimento delle attività, ci danno ritmo, coordinazione, sincronizzazione, sintonia. Il coro può essere una cassa di risonanza, un contenitore aperto, porta armonia dentro di me e intorno a me.

L'invito è quello di cantare mentre facciamo le nostre azioni quotidiane, non può che farci bene.

 

 

 

 

 

 

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Alessandra
Lezioni private - Canto
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