Molti anni fa, dopo aver cantato sin dall’infanzia in cori dal repertorio più svariato, decisi di mettere ordine nella mia vocalità e diligentemente iniziai a prendere lezioni di canto.
Ero assolutamente entusiasta e non vedevo l’ora che arrivasse il giorno della lezione settimanale; c’era però una fase della lezione stessa che proprio non mi andava giù: il riscaldamento vocale. La mia insegnante aveva un repertorio fisso di vocalizzi ed ogni volta tutti noi allievi lo ripetevamo uguale identico.
Il principio sottostante a questa pratica non era sbagliato: sapere esattamente cosa fare e possedere una routine di riscaldamento vocale a cui poter ricorrere in ogni occasione. Non è però affatto scontato che tale routine debba essere la stessa per ogni studente di canto, vista l’unicità di ogni singola voce; inoltre, man mano che si affrontano nuovi brani e/o repertori, la preparazione va di necessità adeguata.
Divenuta più esperta e indipendente, iniziai a procurarmi libri e a ricercare su internet per trovare vocalizzi personalizzabili, che mi impegnassero attivamente e -perché no- che fossero anche divertenti e coinvolgenti. Qualsiasi autore consultassi, però, sia tramite supporto cartaceo che online, proponeva gli stessi identici esercizi: vocalizzi a bocca chiusa, lip trill (il famoso “brrr”), sirena dei pompieri, sbadigli… Ognuno riportava sempre i medesimi vocalizzi.
Insomma, per farla breve, io continuavo ad annoiarmi durante il riscaldamento e inoltre gli esercizi sopra esposti non determinavano cambiamenti particolari nella mia voce.
Per i miei allievi e per me stessa ho provato quindi a pensare a una serie di attività che non siano limitate al momento della lezione di canto e che siano coinvolgenti a 360 gradi, dal momento che cantare è un’attività che non riguarda solo gli organi strettamente preposti alla fonazione ma l’organismo intero il quale, ricordiamolo sempre, costituisce il nostro strumento musicale.
1. Adopera la voce durante il giorno - e fallo con gentilezza. Anche se sei a casa da solo tutta la giornata in smart working a scrivere sulla tastiera del computer, non dimenticare di usare le tue corde vocali: leggi qualcosa ad alta voce, canta un brano semplice, recita una poesia… e cerca di evitare usi della tua voce che possano danneggiarla, ovvero parlare o cantare con la voce graffiata, gridare, bisbigliare soffiando aria invece che parlare semplicemente a volume basso, per esempio.
2. Postura, postura, postura! Il lavoro sulla postura non è mai abbastanza e non è mai sprecato; non solo ci renderà più sani e più belli, ma metterà l’apparto respiratorio nelle condizioni di funzionare al meglio contribuendo a risolvere una sorprendente quantità di problemi vocali: note acute, note gravi, frasi musicali lunghe, note tenute… Alziamoci in piedi di quando in quando, guardiamoci allo specchio e cerchiamo di allinearci in modo corretto, muoviamoci nello spazio mantenendo la posizione raggiunta, evitiamo di stare seduti con la schiena ingobbita e un atteggiamento cadente. A prestissimo un post interamente dedicato all’argomento.
3. Rimuovi le tensioni. Massaggia i muscoli del viso e del collo, esegui qualche rotazione con le spalle e con la testa, per rimuovere tutti quei blocchi muscolari che impediscono alla tua voce di fluire in modo libero.
4. Riscalda tutto il corpo. Cammina sul posto, scrolla braccia e gambe, attiva il tuo organismo che dovrà sostenerti durante l’esecuzione vocale.
5. Prepara il respiro. Anche se oggi non hai tempo e voglia di impegnarti in una sessione specifica sulla respirazione, prendi o immagina qualcosa che abbia un profumo che ti piace ed esegui alcuni respiri profondi, quanto basta per attivare il diaframma e i muscoli intercostali.
6. Passa gradualmente dalla voce parlata a quella cantata. Prendi un verso di una canzone, recitalo, poi cantalo su una semplice scala ascendente e discendente, quindi aggiungi la melodia; ammettiamo che oggi tu desideri cantare Sinceramente di Annalisa: prendi ad esempio i versi “La vuoi la verità? Ma quale verità?” e prova a pronunciarli come se stessi parlando, quindi intonali su una scaletta come do re mi fa sol fa mi re do, infine cantali con la melodia originale. Ripeti alcune volte alzando e abbassando la tonalità.
7. Procedi in ordine di difficoltà crescente. Ti sei trovato bene con l’esercizio proposto al punto precedente? Continua a lavorare sul riscaldamento utilizzando in modo consapevole le canzoni. Inizia da un brano che ritieni semplice per te per poi passare a brani più complessi.
8. Vai oltre quello che i brani ti richiedono. Ricordati di arrivare a raggiungere una nota un po’ più alta e una un po’ più bassa rispetto ai due estremi delle canzoni che hai intenzione di interpretare oggi in modo da poterle affrontare con sicurezza. Puoi farlo semplicemente trasportando il brano gradualmente fino ad arrivare oltre l'estensione originale.
9. Calibra la lunghezza del riscaldamento sulle tue esigenze. Anche se è generalmente raccomandato di “scaldare la voce” per almeno dieci minuti -idealmente quindici/venti- è possibile che per te cinque o sei minuti siano sufficienti. Io ho bisogno di tempi abbastanza lunghi ma non siamo fatti tutti allo stesso modo e inoltre ci sono giornate piene di impegni durante le quali il tempo a disposizione è veramente poco e un riscaldamento breve costituisce la soluzione ottimale.
10. Fai diventare il riscaldamento un’abitudine quotidiana. Questo è veramente l’accorgimento che ti cambia la vita, vocalmente parlando. Come per l’attività sportiva, per esempio, la frequenza e la regolarità fanno in modo che i miglioramenti vengano interiorizzati diventando conquiste permanenti e consentendoci di progredire.
Non è questa la sede per dilungarci sui pur importantissimi benefici del riscaldamento vocale (lo faremo in un post appositamente dedicato). Concludiamo ricordando che eseguire il riscaldamento vocale significa prendersi cura della nostra voce, una risorsa si valore inestimabile e insostituibile che, se ben coltivata, ci permetterà infinite possibilità espressive.