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Quali sono le regole fondamentali della grammatica greca?

Letuelezioni
Valeria Nidoli

La lingua greca antica è una lingua magica, capace di rievocare miti e storie di altri tempi, grazie al suo inconfondibile ed elegante stile riconoscibile sia nella sintassi, sia nella letteratura.

In questo articolo, ci occupiamo di esaminare insieme quali sono le regole fondamentali che costituiscono i pilastri portanti di questa antica lingua.

Inizia ripetizioni di greco

Origini della lingua greca

Partiamo prima da qualche nozione di carattere generale: la lingua greca è una lingua flessiva di origine indoeuropea, i cui dialetti erano parlati non solo nell'antica Grecia, ma anche nelle isole dell'Egeo e nelle colonie greche sulle coste del Mar Mediterraneo orientale, fino a raggiungere ed essere parlato sulle coste della Panfilia.

La lingua greca riveste un posto importante nella storia del mondo occidentale e del cristianesimo; il canone della letteratura greca antica include tra le opere più conosciute al mondo, tra cui i poemi epici dell'Iliade e dell'Odissea.

Il greco è anche la lingua nella quale sono composti molti testi scientifici, astronomici, filosofici (ricordiamo i dialoghi platonici e le opere di Aristotele).

Le radici greche sono state spesso utilizzate per coniare nuove parole per altre lingue.

Greco e latino, attraverso un processo denominato "confissazione" sono le fonti predominanti del vocabolario scientifico internazionale. Dal punto di vista della sintassi, l'ordine più usuale delle parole nelle frasi è SVO ossia Soggetto, Verbo, Oggetto. Nella coppia nome-aggettivo, l'attributo precede il sostantivo oppure lo segue con articolo raddoppiato. I possessivi, sia pronominali sia sostantivali al genitivo, generalmente seguono il sostantivo a cui si riferiscono.

La scrittura nel greco

La prima forma di scrittura nota nel greco è la lineare B, derivata a sua volta dalla lineare A, ch'era usata dai minoici. Si tratta di un sistema di scrittura prevalentemente sillabico, corredato da una certa quantità di ideogrammi, usato esclusivamente per scopi di tipo amministrativo, strutturalmente inadatto per la scrittura di una lingua come il greco: in esso infatti non era possibile distinguere le consonanti occlusive in sorde, sonore e sorde aspirate, che venivano rese tutte con uno stesso segno, e non c'era modo di contrassegnare i gruppi consonantici o le consonanti finali. L'uso di questa forma di scrittura fu abbandonato con il crollo della civiltà micenea.

Solo alcuni secoli dopo, nell'VIII secolo a.C., dopo un periodo di alcuni secoli in cui mancano testimonianze scritte, i Greci svilupparono un nuovo sistema di scrittura, adattando alla propria lingua l'alfabeto fenicio con l'introduzione di simboli distinti per le vocali: nasceva così l'alfabeto greco.

Di tale alfabeto esistettero in età arcaica numerose varianti, ma dal V secolo a.C. l'alfabeto ionico si impose, divenendo in età ellenistica l'unico alfabeto del mondo greco. Questo alfabeto, seppure con piccole modifiche rispetto agli esempi più antichi, è quello tuttora usato per il greco moderno.

Nel corso della sua storia, la struttura sillabica del greco è cambiata poco. Ha solo vocali orali e un insieme abbastanza stabile di contrasti consonantici. I principali cambiamenti fonologici sono avvenuti durante il periodo ellenistico e romano: sostituzione dell'accento musicale con un accento tonico, semplificazione del sistema di vocali e dittonghi, perdita della distinzione della lunghezza delle vocali, monottongazione della maggior parte dei dittonghi e diversi passaggi in uno spostamento a catena delle vocali verso la /i/ (iotacismo), sviluppo delle occlusive aspirate sorde /pʰ/, /kʰ/ e /tʰ/ nelle fricative sorde /f/, /x/ e /θ/, rispettivamente, sviluppo delle occlusive sonore /b/, /d/, e /ɡ/ nelle loro controparti fricative sonore /β/ (successivamente /v/), /ð/ e /ɣ/.

Morfologia:

In tutte le sue fasi, la morfologia del greco mostra un ampio insieme di affissi di derivazione produttiva, un sistema limitato ma produttivo di parole composte e un ricco sistema flessionale. Sebbene le sue categorie morfologiche siano state abbastanza stabili nel tempo, i cambiamenti morfologici sono presenti ovunque, in particolare nei sistemi verbali e nominali. Il principale cambiamento nella morfologia nominale dalla fase classica è stata la perdita del caso dativo (le sue funzioni sono state largamente assorbite dal genitivo). Il sistema verbale ha perso l'infinito, il futuro formato sinteticamente, il tempo perfetto e l'ottativo. Molte sono state sostituite da forme perifrastiche (analitiche).

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Valeria Nidoli
Content Specialist
Sono una studentessa diplomata al liceo classico, appassionata di letteratura e storia antica. Leggi i miei articoli e dimmi cosa ne pensi, un abbraccio.
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