Ecco a voi alcuni suggerimenti relativi alle parole che, nell'ambito di una conversazione/lezione, potrebbero fare la differenza e dare modo, al vostro interlocutore, di fargli capire che "masticate" la lingua francese.
Sono tutte parole, locuzioni, avverbi, congiunzioni alle quali ho attinto dalla vita quotidiana.
Prima di tutto, se dicono che noi italiani gesticoliamo, i francesi si riconoscono perché prima di parlare sbuffano. Fateci caso, hanno una minica facciale che sottolinea, evidenzia, come highlights, quello che andranno a dire. Quindi sbuffano, sospirano, si scocciano e altro. Le mie esperienze di vita e di lavoro in Francia ed in Belgio, mi sono state motlo d'aiuto nel cogliere queste finezze. la prima fra tutte è che i francesi dicono sì ma fanno segno col capo di no e viceversa. se devono annuire, alzanno le spallucce, dicendo "Mais oui!". Ecco a voi la prima!
Seguono "donc". Pari al nostro dunque. Al contrario di noi, amano molto usare questa parola come conseguenza della frase principale, concetto espresso, utile ad avvalorare il loro pensiero. è più un quindi nostro. Arricchisce quelle che vogliono dire, facendo seguire la frase che conferma quanto ho detto sopra.
Poi c'è "n'est pas?", usata dopo un'affermazione, pari al nostro giusto?, non è così'?, ma anche condividi?, a coivolgere l'altro, anche questa utilizzata praticamente sempre dopo un'affermazione.
Di grande livello è "plutot", con la o con l'accento ^ , piuttosto, ...con questa banale parola, a collegare due frasi, ho fatto superare a pieni voto l'esame DELF ad una mia alunna. I suoi intervistatori hanno alzato subito lo sguardo appena l'ha pronunciata.
Preferite sempre le espressioni "On +predicato verbale". si faccia, si dica, ma anche facciamo , andiamo ecc, coivolge le persone della conversazione perchè è un'azione che si fa inseme. Oppure contraete la frase con"...en"....i francesi sono sbrigativi; invece di dover ridire il complemento oggetto per intero, tutte le volte che è possibile, accorciano, omettono, usando "en" es. J'en ai! ho quella cosa...la ho, punto. Naturalmente deve essere stata citata prima, per cui non la ripeto.
Ricordatevi sempre di pronunciare bene le vocali, se con l'accento acuto o grave, cosa che in italiano ci siamo un pò persi quindi aperte o chiuse (es. pésca, il frutto, pèsca il pescare, tòrta il dessert, Torta verbo torcere); i dittonghi, la u semplice, cioé non in dittongo, che viene detta iu.
La pronuncia è fondamentale, ricontrollatela sempre. Una parola ben pronunciata è il lasciapassare per un ottima presentazione e buona predisposizione della persona che abbiamo davanti, professore o altro. E ricordatevi che se l'americano quando parla enfatizza tutto aprendo la bocca, tant'è che si dice che parlano con una patata in bocca, i francesi e anche gli inglesi sono compiti, e tengono la bocca il più possibile chiusa quando parlano. L'atteggiamento, anche quello, fa tanto.
Per altre info mi trovate sul sito.
Buona conversazione! Vive la France!!!
Dott.ssa Simona Orlando