Sei in aula durante una lezione di inglese, stai capendo quello che dicono e sei molto interessata al tema della classe e vorresti davvero alzare la mano e intervenire: sai che quello che stai per dire può essere interessante e può dare un nuovo colore al dibattito. Ok, respiri, stai per alzare la mano ma ti blocchi. Per un attimo ti ritrovi catapultata davanti alla tua prof di inglese alle medie o, semplicemente, pensi a tutte quelle persone che sfoggiano il loro british accent con disinvoltura e ti blocchi. Immobile. Inizia a sudare, sei in difficoltà e a una certa quello che volevi dire non era mica così interessante, non importava a nessuno, va bene così.
Ecco, quante volte ci siamo trovate in questa situazione o in altre molto simili?
Penso che ci siano molte riflessioni da fare e oggi partirei da questa: chi ci ha detto che dobbiamo avere un accento perfetto? chi ci ha imposto questa perfect pronounciation? perché non va bene avere un accento in inglese?
In linguistica si è studiato che le inflessioni delle parole, le aperture, il modo di muovere le labbra, i denti, vengono apprese fin da bambinə, riproduciamo i suoni che emettono i nostri genitori per comunicare con loro, con i nostri cari, con la comunità che ci circonda. La famiglia e il luogo in cui sei nata e cresciuta, determinano il tuo accento. E quanto è bello che questo accento sia di casa nostra, ci appartenga? Purtroppo anni e anni di film americani, teen drama, e british council ci hanno messo in testa che il nostro accento non andasse bene, che dobbiamo neutralizzarlo e dobbiamo suonare in un certo modo.
Se sei di una qualsiasi regione/provincia/paesino italiano sai bene della diversità e varietà di accenti che ci sono nella nostra terra o se vieni da un altro paese confermerai la stessa ricchezza e varietà di accenti. La lingua è viva, cambia, si trasforma, muta, attraversa confini, incontra altre culture. Come possiamo af oggi, di fronte alla globalizzazione, provare ancora vergogna per il nostro accento? Come possiamo farci silenziare da paesi che- per una serie di interessi e dinamiche di potere- hanno "imposto" la loro lingua a diverse culture?
Ad oggi sarebbe paradossale rinunciare all'inglese: è una delle lingue più parlate al mondo, è richiesta nel mondo del lavoro e in quello accademico, nella finanza, nelle politiche estere e via dicendo. Eppure, non dobbiamo dimenticare che nell'entusiasmo di apprendere una nuova lingua e una nuova cultura ci saremo sempre noi, nella nostra unicità e nella nostra "appartenenza" a luoghi, comunità e vissuti. E non ci dobbiamo perdere per entrare in un ideale che non ci appartiene e, soprattutto, ha un senso meramente "sociale" e non è funzionale all'interazione tra due persone che si vogliono conoscere, vogliono sapere i loro pensieri o semplicemente vogliono arrivare a destinazione.
La rivoluzione credo stia davvero nella riaffermazione del nostro accento- togliendoli di dosso tutte le discriminazioni o sbeffe.
Quindi iniziamo a parlare inglese, male, per quello che sappiamo, ripetendo mille volte le stesse parole, facendo errori di pronuncia o grammaticali, focalizzandoci nell'esprimere il nostro pensiero in maniera chiara e comprensibile. Perché imparare una lingua è un processo, non è un esame all'università. Quante volte i nostri genitori/insegnanti ci hanno corretto " a me mi" o un "ma però" o, ancor peggio, un congiuntivo? Eppure nel frattempo abbiamo parlato, abbiamo comunicato, siamo entrati in interazione con l'altro. Non è forse questo il senso delle lingue? Comunicare tra di noi?
Lezioni di inglese comunicazione
In conclusione, non farti bloccare dalla paura. Le cose ci fanno paura se non le conosciamo o se abbiamo paura di una reazione dell'altro. Ma ricordiamoci che l’importante è comunicare, non copiare accenti anglofoni- anche perché ce ne sono tantissimi! Vi invito davvero a riscoprire il valore del nostro accento come parte della nostra identità e continuare a praticare l'inglese con fiducia e per quello che è: un mezzo per interagire con gli altri. Quindi per favore, occupate spazio, date spazio alla vostra voce e celebriamo la diversità linguistica che davvero arricchisce il mondo!