Eccoci al primo articolo sul mondo della contabilità, so che per molti è un argomento strano, difficile, roba da Fantozzi!
Vi assicuro che le cose sono molto più semplici di come sembrano. Partiamo con qualche cenno teorico, così da fare un quadro generale.
Nella contabilità aziendale dobbiamo arrivare a redigere il bilancio d'esercizio, i due prospetti principali che lo compongono sono il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale, ci sono poi altri pospetti quali il Rendiconto Fianziatrio e la Nota Integrativa.
Concentriamoci ora sui primi due prospetti.
Il Conto Economico è paragonabile ad una fotografia dell'azienda, accoglie costi e ricavi sostenuti e conseguiti durante l'anno, quindi tutto ciò che riguarda esclusivamente l'anno in cui stiamo operando viene messo in questo prospetto. Nei costi possiamo avere: acquisto merci, assicurazioni, affitti passivi, canoni di leasing, costo del personale, commissioni e interessi passivi bancari. Nei ricavi avremo ad esempio: vendita di merci o prodotti finiti, interessi attivi bancari, affitti attivi.
Questo prospetto è paragonabile ad una fotografia proprio perchè è "statico", accoglie ciò che ha competenza in un dato anno, non ci portiamo nulla nell'anno successivo, se nell'anno N1 abbiamo sostenuto costi per acquisti merci pari a € 100.000,00, questo è un dato che resta nell'anno N1, nell'anno N2 si partirà da zero.
Lo Stato Patrimoniale lo possiamo considerare invece come un film, rappresenta la continuità aziendale, accoglie grandezze flusso, tutto ciò che rimane in azienda viene inserito in questo prospetto che è suddiviso in attività e passività. Nelle attività troviamo ad esempio: beni aziendali come fabbricati, macchinari, mobili d'ufficio e automezzi, crediti verso i clienti, conti correnti bancari. Nelle passività possiamo trovare: il capitale sociale, i debiti verso i fornitori, i mutui passivi, i debiti tributari.
I conti inseriti in questo prospetto rappresentano un flusso continuo aziendale, infatti una volta finito l'anno queste grandezze non spariscono, rimangono anche nell'anno successivo, se abbiamo un credito da incassare a fine dicembre, resta da incassare anche a gennaio, se abbiamo un macchinario in azienda, lì rimane nel corso degli anni, stesso discorso per i debiti e per il capitale sociale versato al momento della costituzione della nostra azienda.
Abbiamo parlato di costi, ricavi, attività e passività, queste categorie si registrano in due diverse sezioni, la sezione dare a sinistra in cui abbiamo costi e attività, e la sezione avere a destra in cui abbiamo ricavi e passività. Quando effettuiamo una registrazione contabile abbiamo sempre dei valori inseriti in dare e altri inseriti in avere, i totali delle due colonne devono eguagliarsi, quindi il saldo della nostra registrazione deve essere pari a zero (dare e avere si annullano a vicenda).
Quando dobbiamo registrare un fatto amministrativo usiamo due libri contabili, il libro giornale e il libro mastro.
Il libro giornale è un registro in cui inseriamo le registrazioni in ordine cronologico man mano che avvengono i fatti amministrativi, numerandole progressivamente. Solitamente è composto da diverse colonne, la prima accoglie il numero registrazione, la seconda la data, la terza e la quarta accolgono il codice del conto, rispettivamente dare e avere, le successive due colonne accolgono la descrizione del conto, di nuovo rispettivamente in dare e in avere, poi abbiamo una colonna per gli importi parziali e una colonna per gli importi che rappresentano il totale della regsitrazione.
Nel libro mastro andiamo ad inserire dei prospetti che sono tecnicamente delle schede contabili, intestati ad ogni conto utilizzato, in cui indichiamo i movimenti dare e avere relativi a quel conto.
Abbiamo parlato di conto, cosa intendiamo? Un conto in contabilità descrive ciò che stiamo registrando, quindi il conto banca c/c ci dice che stiamo registrando i movimenti di banca, il conto mutui passivi ci dice che al suo interno è indicata la cifra ottenuta come prestito dalla banca con le relative restituzioni periodiche.
Ogni conto contabile ha un codice per identificarlo e rendere la sua ricerca più facile nei sistemi informativi aziendali, il codice e la descrizione di un conto sono a discrezione dell'azienda, fermi restando alcuni nomi su cui la descrizione rimane quasi sempre fissa, ad esempio al conto erario c/Iva difficilmente viene dato un nome diverso.
Tutti i conti utilizzati in azienda vengono raccolti in un elenco che viene chiamato Piano dei Conti, in cui i conti vengono solitamente elencati in ordine di codice. Come già detto, il codice è a discrezione dell'azienda, possiamo utilizzare un codice numerico, alfanumerico, come preferiamo. Alcuni esempi di codici di conti sono: C1001 , 8.21.123, acq123.
Bene, dopo questa introduzione, spero di aver creato un po' di curiosità verso il mondo della contabilità, ci si vede a lezione!