Di frequente nei concorsi pubblici, nazionali e locali, è richiesto l'approfondimento di elementi di diritto amministrativo. Il diritto amministrativo per concorsi pubblici conta una miriade di argomenti e di informazioni, spesso non di pronta e facile comprensione, che potrebbero costituire un ostacolo assolutamente da non sottovalutare nel processo di studio e memorizzazione (ai fini dello svolgimento delle prove del concorso pubblico).
E, per tale ragione, risulta fondamentale approcciarsi a tale materia nel modo più corretto possibile e con attenzione, organizzando la propria tabella di marcia nello studio in modo razionale, segmentando le varie tematiche [e, perchè no, affidandosi nel caso a tutor esperti che saranno ben lieti di accompagnare e supportare lo studente nel percorso di preparazione in tale materia].
In questo articolo verrà analizzato il tema dei diritti e doveri del pubblico dipendente, fornendo "pillole" utili alla comprensione dell'argomento.
Iniziamo la disamina dell'argomento effettuando una fondamentale classificazione. I diritti del dipendente pubblico possono essere distinti a seconda che abbiano contenuto patrimoniale o non patrimoniale.
Tra i diritti a contenuto patrimoniale annoveriamo quello della retribuzione (costituente, ovviamente, di gran lunga, il più rilevante tra i diritti patrimoniali) la quale consiste, come noto ai più, in una prestazione periodica in denaro cui è obbligata la pubblica amministrazione.
Scendendo nello specifico, la retribuzione consta di un trattamento economico fondamentale fondato su voci fisse (cosiddetto "stipendio") e di un trattamento economico accessorio connesso alla performance individuale, organizzativa e all'attività effettuata.
Tra i diritti a contenuto patrimoniale troviamo, inoltre, il trattamento di quiescenza (meglio conosciuto come "pensione") che, in sostanza, consiste in quella prestazione periodica e continuativa a cui è tenuta la pubblica amministrazione a partire dalla fine del rapporto di lavoro.
Sempre nel novero dei diritti a contenuto patrimoniale si trova il trattamento di fine rapporto (la "buonauscita"), ossia quella somma di denaro dovuta dalla pubblica amministrazione, di regola concessa una tantum, al momento dell'estinzione del rapporto.
Analizzando, invece, l'elenco dei diritti a contenuto non patrimoniale si possono riscontrare: il diritto all'ufficio (il quale si articola, in buona sostanza, nel diritto a che permanga il rapporto di lavoro in essere), il diritto allo svolgimento delle mansioni (il quale è il diritto ad essere adibiti alle mansioni per le quali effettivamente si è stati assunti o, eventualmente, alle mansioni di livello superiore in caso di progressione) ed il diritto alla progressione di carriera.
Ancora, tra i diritti a contenuto non patrimoniale, si possono nominare: il diritto al riposo, il diritto alla riservatezza (ossia il diritto a che non siano divulgati alcuni dati personali), il diritto alle pari opportunità tra uomini e donne sul luogo di lavoro.
Si passi, ora, ad analizzare il versante dei doveri del pubblico dipendente, effettuando una suddivisione dei medesimi in due sottogruppi: il sottogruppo dei doveri di matrice pubblicistica ed il sottogruppo dei doveri di matrice privatistica, ossia quelli imposti dalla disciplina codicistica.
Nel sottogruppo dei doveri di natura pubblicistica si può, in primis, riscontrare il dovere di fedeltà e, in secundis, quello di imparzialità nell'espletamento delle mansioni.
In merito al secondo sottogruppo si citi il dovere di diligenza (proporzionata alla natura delle mansioni svolte) ex art. 2104 c.c.