Formulario parabola e calcolo della sua equazione

La parabola è una curva a forma di U molto comune, che trovi sia in matematica sia in oggetti di uso quotidiano, come la traiettoria di una palla o le antenne satellitari. 

La sua formula generale è y=ax^2+bx+c. Questa equazione funziona come un "codice genetico" che descrive esattamente la forma e la posizione della parabola. Le formule per trovare il vertice o il fuoco sono gli strumenti che ci permettono di "decifrare" questo codice.

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In pratica, ti aiutano a fare due cose:

  1. Dall'equazione al disegno: Capire come è fatta la parabola partendo dalla sua formula.

  2. Dal disegno all'equazione: Usare le caratteristiche geometriche (come le coordinate di un punto) per scrivere la sua formula, che è l'obiettivo di molti esercizi.

Anatomia di una Parabola

Analizziamo nel dettaglio gli elementi fondamentali descritti dalle formule, che costituiscono la vera e propria "carta d'identità" di ogni parabola con asse di simmetria verticale.

  1. Il Vertice V(−b/2a,−Δ/4a): Il vertice è senza dubbio il punto più importante della parabola. È il suo punto di "svolta", il punto più basso se la parabola è rivolta verso l'alto (quando il coefficiente a è positivo) o il punto più alto se è rivolta verso il basso (quando a è negativo). Le sue coordinate non sono casuali, ma dipendono direttamente dai coefficienti a, b e c dell'equazione. La coordinata x, b/2a, ci dice esattamente dove si trova l'asse di simmetria. La coordinata y, Δ/4a, dove Δ (Delta) è il discriminante b^2−4ac, ci fornisce il valore minimo o massimo assunto dalla funzione.

  2. L'Asse di Simmetria x=−b/2a: Immaginate di piegare il grafico della parabola lungo una linea verticale in modo che i due rami si sovrappongano perfettamente. Quella linea è l'asse di simmetria. È la spina dorsale della parabola, e la sua equazione è incredibilmente semplice: è una retta verticale che passa per l'ascissa del vertice. Questa formula ci dice che la simmetria della parabola è interamente determinata dai coefficienti a e b.

  3. Il Fuoco F(−b/2a,(1−Δ​)/4a): Il fuoco è un punto "magico" situato all'interno della conca della parabola, lungo l'asse di simmetria. La sua importanza è legata a una proprietà riflettente: qualsiasi raggio che arriva parallelamente all'asse di simmetria e colpisce la superficie interna della parabola viene riflesso esattamente nel fuoco. È questo il principio che fa funzionare le antenne paraboliche (che raccolgono segnali) e i fari delle automobili (che proiettano la luce). La sua posizione, ancora una volta, è un calcolo preciso basato sui coefficienti dell'equazione.

  4. La Direttrice y=−(1+Δ)/4a: La direttrice è una retta che si trova all'esterno della parabola, speculare al fuoco rispetto al vertice. Essa definisce la parabola stessa: ogni singolo punto sulla curva di una parabola ha la caratteristica di essere equidistante dal fuoco e dalla retta direttrice. Questa relazione di equidistanza è la definizione geometrica fondamentale della parabola.

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L'Utilizzo Pratico: Costruire l'Equazione

Se finora abbiamo visto come dall'equazione si possano ricavare le proprietà geometriche, il vero cuore di molti esercizi di matematica è il processo inverso. Spesso, un problema non ci fornisce l'equazione, ma ci dà degli indizi: le coordinate del vertice, la posizione del fuoco, un punto per cui la parabola deve passare. Il nostro compito è usare questi indizi per determinare l'equazione della parabola, ovvero per trovare i valori specifici dei coefficienti a, b e c.

Ecco come queste formule diventano i nostri strumenti investigativi. L'obiettivo è sempre quello di impostare un sistema di tre equazioni con le tre incognite a, b e c.

Esempio pratico: Immaginiamo che un esercizio ci chieda di trovare l'equazione della parabola che ha il vertice in V(1, -2) e passa per il punto P(3, 6). Come procediamo?

  1. Usiamo la formula del vertice: Sappiamo che l'ascissa del vertice è Vx=−b/2a. Quindi, possiamo scrivere la nostra prima equazione: 1=−b/2a.

  2. Usiamo ancora il vertice: Sappiamo che l'ordinata del vertice è Vy=−Δ/4a, ovvero Vy=−(b^2−4ac)/4a. La nostra seconda equazione sarà: −2=−(b^2−4ac)/4a.

  3. Usiamo il punto di passaggio: Sappiamo che se un punto appartiene a una curva, le sue coordinate devono soddisfare l'equazione della curva. Sostituiamo le coordinate di P(3, 6) nell'equazione generica y=ax^2+bx+c. Otteniamo la nostra terza equazione: 6=a(3)^2+b(3)+c, ovvero 6=9a+3b+c.

Ora abbiamo un sistema di tre equazioni:

  • 1=−b/2a

  • −2=−(b^2−4ac)/4a

  • 6=9a+3b+c

Risolvendo questo sistema (ad esempio, ricavando b=−2a dalla prima equazione e sostituendolo nelle altre due), troveremo i valori numerici di a, b e c. Una volta trovati, avremo l'equazione unica e specifica della parabola che soddisfa le condizioni date. Lo stesso approccio si applica se ci vengono forniti il fuoco e la direttrice, o magari tre punti qualsiasi per cui la parabola passa.

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In conclusione, queste formule sono molto più di una semplice lista da memorizzare. Sono il ponte che collega il mondo astratto dell'algebra con la realtà visiva della geometria.

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