Per iniziare ad addentrarci e a comprendere il mondo degli accordi musicali, dobbiamo fare un piccolo "salto indietro", e andare a vedere da dove essi prendono la loro forma e consistenza.
Quindi, prima di parlare e di dare una definizione di accordo, andiamo a vedere cosa si intende per intervallo: l'intervallo è la distanza che intercorre tra due suoni.
Il nostro concetto di intervallo prende forma dalla scala musicale fondamentale che tutti (o almeno chi ha preso delle lezioni di chitarra o delle lezioni di pianoforte) conosciamo. La scala di cui parlo è quella di Do maggiore, formata da cinque toni e due semitoni. Partendo dalla scala di Do maggiore, la più semplice e immediata, possiamo considerare quindi un intervallo come la distanza tra due note di questa scala.
Inoltre distinguiamo un intervallo melodico, nel quale i due suoni vengono percepiti o suonati uno dopo l'altro, e uno armonico, dove invece essi vengono suonati simultaneamente. È importante fare questa distinzione ai fini della definizione che daremo dell'accordo. Infatti la combinazione di due o più intervalli armonici ci dà, per l'appunto, quello che noi chiamiamo accordo.
Questa è una prima definizione molto generica. Per addentrarci un po' di più sull'argomento e iniziare a parlare della triade (ovvero dell'accordo base dell'armonia tonale), dovremmo andare ad analizzare i gradi della scala (che sono sette, corrispondenti alle sette note) e vedere come da questi si formano tutti i possibili intervalli (unisono, maggiori, minori, giusti, eccedenti e diminuiti).
La scala di Do è anche detta "maggiore" proprio per l'esatta successione di toni e semitoni al suo interno (si definisce semitono la distanza più piccola tra due suoni nel nostro sistema temperato, mentre il tono è l'unione di due semitoni). Quindi nella scala di DO maggiore, come in tutte le scale maggiori, avremo solo intervalli maggiori e giusti. Nello specifico gli intervalli di seconda, terza, sesta e settima saranno maggiori, mentre i rimanenti saranno quelli di unisono, quarta, quinta e ottava, che si chiamano intervalli giusti (se vi chiedete il perché del nome giusto, faremo una lezione un po' più specifica sugli intervalli).
Completando la definizione di triade, diremo che essa è formata dalla sovrapposizione di due intervalli di terza, o da due terze. Esistono vari tipi di triade: maggiore, minore, eccedente e diminuita e dipendono dal tipo d'intervalli di terza che la formano.
Da queste premesse potremmo sbizzarrirci a trovare tutti gli accordi, o meglio le triadi, che si possono formare dai vari gradi della scala (abbiamo preso in considerazione solo quella maggiore, ma ne esistono altre!).
A presto e alla prossima!