Pubblicato da Monica
La cromatografia su carta è una delle tecniche cromatografiche più semplici e può essere facilmente replicata anche nelle scuole oppure per dare ripetizioni di scienze, quindi ha un enorme valore educativo.
Si tratta di una tecnica che permette di separare i componenti delle miscele colorate, come i pigmenti che compongono l'inchiostro o che danno vita ai colori delle foglie e delle piante in genere.
In cromatografia si distinguono le fasi stazionarie e quelle mobili. La fase stazionaria è costituita da una striscia di carta cromatografica; la fase mobile, invece, è un solvente.
La scelta del solvente è molto importante per la separazione dei diversi componenti di una miscela colorata. La procedura è molto semplice. Basta preparare un pezzo di carta, applicare una goccia di vernice colorata e lasciarla asciugare per qualche minuto.
La carta per cromatografia deve essere posta in un bicchiere con solvente: è importante immergere nel solvente solo le estremità per evitare di bagnare i pigmenti colorati con il liquido.
A poco a poco, il solvente risalirà la carta e raggiungerà il pigmento per azione capillare. A questo punto, le diverse sostanze chimiche seguiranno il solvente e si separeranno, permettendoci di vedere colori diversi.
I diversi pigmenti sono trascinati dal solvente e si muovono a velocità diverse, quindi sono divisi in base a quanto fortemente vengono adsorbiti dalla fase stazionaria (carta cromatografica) e quanto fortemente si dissolvono nella fase mobile (solvente). I componenti che sono maggiormente attratti dalla carta saranno tirati più in alto, mentre i pigmenti che si dissolvono bene nei solventi saranno tirati più in alto. Questo crea diversi livelli di colore, come si vede nella figura in copertina!
Buon lavoro!
Monica Pozza
Insegnante di Letuelezioni
Insegna lezioni di biologia, Scienze naturali, Ripetizioni (scuole medie) e Ripetizioni (scuole superiori)