Uno degli errori più frequenti nella grammatica latina deriva innanzitutto da uno studio sbagliato della disciplina: l'approccio totalmente mnemonico alla materia risulta deleterio e faticoso, in special modo se applicato allo studio dei verbi in latino.
Esso andrebbe infatti sostituito con la memorizzazione delle desinenze e un uso ragionato delle stesse.
Inoltre, una seconda significativa premessa risiede nel seguente errore: tradurre ragionando secondo le medesime strutture dell'italiano.
L'italiano si presenta come una lingua flessiva mentre il latino rappresenta una lingua sintetica; d'altro canto, il latino risulta notevolmente più pragmatico e aderente al dettaglio realistico rispetto all'italiano. Un esempio? Vediamolo.
Per indicare il possesso di un oggetto la costruzione della frase viene completamente sconvolta rispetto all'italiano, così da evitare equivoci nell'attribuzione; pertanto la frase "Tullia ha una palla", secondo la logica del latino risulterebbe:
"la palla è a Tullia": Tulliae pila est
Va rimarcato che parecchie strutture e fenomeni sintattici del latino risultano assenti nella nostra lingua. Avete mai sentito parlare di perifrastica passiva, gerundivo, attrazione modale in italiano? Effettivamente no, quindi dimenticate tutte le rigide applicazioni delle regole che vi hanno insegnato fin da piccoli.
Terzo errore: usare un lessico troppo generico o troppo attuale.
I Romani avevano necessità di un lessico che rispecchiasse ogni azione e ogni aspetto della loro società, pertanto non si risparmiavano nell'aggiunta di parole per esprimere un solo concetto o azione. Ecco perché:
Quarto errore nello studio del latino: non conoscere tutti i caratteri del verbo latino.
Nel mondo del verbo latino rientrano anche casi particolari quali i verbi deponenti e semideponenti, che richiedono una traduzione attenta, i verbi che danno luogo a costrutti particolari, ad esempio quello personale o impersonale, il doppio nominativo con videor, verbi costruiti con il dativo o il genitivo...
Ultimo errore: non conoscere dettagliatamente morfologia e sintassi della propria lingua madre.
Per quanto latino e italiano siano diversi, restano comunque parenti stretti, e come ogni volta che impariamo una nuova lingua dobbiamo "perdere" un po' di noi stessi per abbracciare una diversa mentalità e una nuova cultura, al tempo stesso, dobbiamo avere una solida conoscenza delle nostre radici. Talvolta i confronti fra le due lingue potranno essere preziosi per apprendere.