Prima di rispondere a questo tema, urge una premessa: ho cominciato a insegnare chimica organica ad altri studenti in maniera privata più per impegnare il mio tempo libero tra una laurea e l'altra, scoprendo poi di essere molto portato per questo argomento.
La chimica organica può essere tosta, complicata e difficile da comprendere, se non si fa leva sulle giuste informazioni. Molti professori, in base alla mia esperienza, tendono a mantenere un approccio molto generale e "asettico" durante le lezioni rimanendo nella loro veste di professore, complice anche il fatto che, avendo a disposizione a volte centinaia di studenti, non è possibile personalizzare la lezione in base al singolo studente. Qual è quindi l'effetto generato?
Che mentre per alcuni questo tipo di approccio è più che sufficiente se non addirittura ideale, per altri può essere molto difficoltoso entrare nell'ottica (non visibile) dei meccanismi di sintesi presenti in chimica organica. Ed è qui che entrano in gioco le ripetizioni.
Il vantaggio di tenere, dare o ricevere ripetizioni è la personalizzazione. Ogni percorso è individuale e, se l'insegnante è bravo, personalizzato in base allo studente. Bisogna capire quali sono le criticità dello studente, non solo riguardo l'apprendimento ma anche riguardo i concetti. Con alcuni studenti funziona riportare esempi della vita comune, con altri è utile riferirsi con esempi a film, videogiochi, etc...
Ogni percorso dunque deve essere diverso dall'altro, non tanto per quello che riguarda gli argomenti ma quanto per il modo di approccio e di comunicazione tra professore e studente.