''I genitori sono i primi insegnanti e maestri per i propri figli''
L'apprendimento, soprattutto dei più piccoli, può essere fonte di fatica non solo per i pargoli che si trovano alle prese con nuovi concetti, ma per voi genitori che vi trovate ad affrontare, magari per la prima volta, la gestione dello studio a casa.
Se non sapete da dove iniziare, ho scelto per voi una selezione di consigli per fornire aiuto compiti ai propri figli. Oltre al ruolo dell'insegnante, è oltremodo importante il ruolo genitoriale come punto di riferimento essenziale al corretto sviluppo conoscitivo ed etico del bambino.
I genitori rappresentano il primo modello ideale a cui i bambini aspirano, per questo ho preparato per voi una sintesi dei punti più importanti da tener presente quando si assume questo oneroso e meraviglioso incarico!
Vediamo insieme i consigli per fornire aiuto compiti ai propri figli:
Prima di ogni organizzazione del materiale da studiare, è fondamentale scegliere con cura l’ambiente in cui vostro figlio si troverà a spendere la maggior parte del tempo di studio. Essenziale per l’uomo è infatti la scelta del giusto posto, che gli trasmetta quella serenità imprescindibile che gli permetterà di esprimere al meglio se stesso. Una stanza in cui possa stare da solo e lontano dalle distrazioni e inutilità, in cui il bambino possa sentirsi al sicuro e libero di esprimersi. Organizzerà da sé il suo posto di lavoro che impiegherà per i primi compiti, così da renderlo fin da subito consapevole, indipendente.Non solo il giusto posto, provvisto di una scrivania, dell’occorrente per studiare come libri, quaderni e penne, è essenziale per lo studio, ma per la formazione della corretta personalità e salute psicofisica. Svilupperà la creatività, ingrediente inesauribile ed essenziale per lo sviluppo di ogni forma di conoscenza.
Abbiamo appena visto l’importanza della scelta dello spazio, ora vediamo quella della gestione del tempo.
A discapito di quanto si possa pensare, non serve a nulla. Studiare ininterrottamente per ore ed ore! Oltre a essere sfiancante, è anche controproducente. Il cervello ha bisogno delle giuste pause per assimilare correttamente i contenuti studiati.
Un buon metodo di studio è quello di suddividere il tempo alternando 25 minuti di studio e 5 o 10 di pausa. Nello specifico però l’organizzazione del tempo è soggettiva e va pensata sulla base delle esigenze del singolo bambino. Se ancora piccolo, la pausa potrà essere più lunga e anche il periodo di studio. In ogni caso consiglio di non superare un’ora continua di studio, perché il cervello tende a distrarsi e non acquisire più informazioni.
Inoltre, la gestione del tempo è importante a sviluppare responsabilità e autogestione, per questo suggerisco di insegnare sin da subito l’importanza di sfruttare al meglio questo strumento essenziale alla formazione. All’inizio, quando piccoli, è importante trasmettergli consapevolezza di cosa è utile e cosa non utile.I telefonini solo per le sveglie e la gestione del tempo; durante le pause niente videogiochi o social o distrazioni che non permettono al cervello di elaborare correttamente quanto in corso di approfondimento. Durante la pausa consiglio un bel sorso d’acqua, una sgranchita alle gambe e un sano snack ricco di sostanze nutritive, è ciò che serve al bambino per la crescita del corpo e della mente.
Dopo ore di studio, come sappiamo, la concentrazione inizia a cedere: iniziamo a contare dalla finestra i passanti, a cercare il moscerino in aria e la mente divaga in altri tempi e spazi lontani da quei libri. È importante tornare sui passi dei libri su cui stiamo studiando, ed ecco qualche trucco per aiutare la mente a concentrarsi meglio, adatti per piccoli e grandi:
Ogni bambino ha il suo universo da esplorare. Spesso i genitori tendono a opprimere quel mondo perché distante dal proprio, ma è essenziale comprendere che ognuno ha il proprio destino da compiere! Anche se alcuni suoi comportamenti ci appariranno bizzarri, lasciamolo fare, perché nella sua espressione vi è il fulcro dei suoi desideri.Per rendersi manifesti, i genitori hanno un ruolo chiave: lasciare i figli liberi di esprimersi sulla base della propria indole personale. Non vi è nulla di più importante dell’espressione, e come tale essa si realizza in libertà: se vorrai far diventare tuo figlio avvocato a tutti i costi, probabilmente lo diverrà, ma non sarà felice. Non avrà reso compiuto il suo essere, e non penso sia questo che tu voglia.
Lasciargli la libertà di esprimersi e di crearsi da sé la strada, con il tuo sguardo amorevole e comprensivo quanto direttivo e istruttivo, lo aiuterà a realizzarsi. E questo è tutto ciò di cui ha bisogno per crescere e realizzare se stesso.