Il maggiore ostacolo degli studenti che ho da sempre riscontrato è la distrazione. Ovvero la deconcentrazione.
Solitamente quello che consiglio alle famiglie è portare il tutto a livello di un gioco a premi. Premi non devono essere per forza regali ma banali concessioni. Un premio potrebbe essere la possibilità di "guardare" l'accesso televisione in un determinato orario prestabilito - e comunque solo successivamente alla fine dei compiti. Così come uscire con gli amici o non dare così per scontato l'attività sportiva nel pomeriggio. Soprattutto per alunni delle elementari è importante incominciare a creare un senso di responsabilità.
L'obiettivo è portare in consapevolezza l'alunno dei doveri che ha verso la scuola, la famiglia e se stesso: completare quanto assegnato. Ovviamente si riesce meglio in una materia rispetto a un'altra: è del tutto normale. Anche nelle materie che si vuole sempre lasciare per ultime in quanto più ostiche o noiose è doveroso che l'alunno cerchi di farle in totale autonomia. L'aiuto di un famigliare può essere visto come scusa su cui rifugiarsi anche le prossime volte. Non sto incentivando a lasciare l'alunno con le sue difficoltà ma un aiuto ponderato.
Quello su cui la famiglia può attivamente aiutare l'alunno è la riduzione delle possibili distrazioni: dalla TV alla radio ma anche altri rumori che possono venire da altre stanze adiacenti. Come le conversazioni al telefono o le chiacchierate ad alti decibel con i vicini. Tutto questo influisce sull'attenzione che l'alunno ha nel fare i compiti assegnati
Ovviamente, e mi sembra banale quanto sacrosanto è il divieto di controllare una qualsivoglia forma di device informatico, mezzo per eccellenza da bannare in sede di compiti.