5 motivi per cui si va male a scuola

Letuelezioni

Sei qui perchè tuo figlio ha bisogno di un aiuto didattico, uno stimolo contro la pigrizia o semplicemente perchè una materia non gli va particolarmente a genio.

Ed eccomi qui ad aiutarti :)

Non sempre il cattivo rendimento a scuola dipenda dalle capacità personali dell'alunno. Anzi, questo succede molto raramente.

I motivi più probabili per cui si va male a scuola spesso sono:

 

1) L'insegnante non fa il suo mestiere con la passione che questo ruolo richiede 
Quando ci capita la sfortuna di trovare una persona che non stimola la curiosità, che presenta i programmi in modo passivo, senza dare il suo contributo... E ci chiediamo perchè poi quella materia ci annoia?

Spesso accade che un insegnante ricopra quel ruolo non perchè davvero se l'è meritato con impegno o perchè davvero lo desidera (meglio non indagare sul lato oscuro del lavoro pubblico).
Può succedere, infatti, che quella persona malauguratamente non è riuscita a realizzarsi professionalmente e decide di insegnare alle giovani menti senza una reale intenzione di farlo. E' un peccato perchè non si vede, in questo modo, il ruolo strategico dell'insegnamento, cioè di far evolvere la società partendo dalla forma mentale delle persone.

 

2) Vengono presentati gli argomenti in modo rigido,
senza possibilità di fare attività extra.
Si sa che l'Italia è il paese con più teoria nella didattica rispetto agli altri paesi europei (persino la Spagna ci batte sotto questo punto di vista, parlo per esperienza personale vissuta durante il programma Erasmus a Barcellona).

Questa considerazione ha, naturalmente:

  • Molti pro, aspetti positivi: Saper fare non vuol dire Sapere perchè lo si fa, come farlo meglio in futuro
    I nostri colleghi degli altri paesi sono degli ottimi esecutori ma senza creatività, senza "poesia" nel fare le cose. 
    Non hanno, quindi, la possibilità di valutare un fenomeno sotto più aspetti per il semplice fatto che non hanno avuto la possibilità di affrontare le diverse opinioni delle grandi menti storiche che solo la Teoria con la T maiuscola permette di studiare.
  • Molti contro, aspetti negativi: Sapere non vuol dire Saper fare
    Essere dei bravi pensatori non vuol dire saper eseguire bene ciò che viene richiesto o anche banalmente saperlo mettere in pratica nella situazione specifica. Facciamoci, ahimè, un pò di autocritica all'italiana.

La soluzione a questo grande dilemma? Meglio Sapere o Saper fare?

Io direi, meglio entrambi.
Come si può raggiungere questo traguardo educativo? Indovinate un pò?
Con l'insegnamento alle giovani menti che un Domani governeranno questo paese, insegnando sì la teoria, ma anche come metterla in pratica nel caso specifico.

Per esempio:
Perchè studiare una funzione matematica se poi non possiamo metterla in pratica con un bel caso aziendale?
In questo modo l'alunno vede la formula matematica non solo come uno dei dogmi da imparare a memoria ma, invece, capisce come e perchè deve usarla in un caso specifico.
Perchè studiare a memoria un articolo del Diritto commerciale se poi non si fa un caso concreto? Un bel lavoro di gruppo in cui la classe si riunisce in piccoli team e affronta la situazione particolare con la conoscenza degli articoli.

 

3) Motivi familiari, psicologici e personali dell'alunno.

Non mi addentro in questa categoria di motivi ma, purtroppo, esistono anche questi e per un'efficace gestione delle problematice rimando alla consulenza di un esperto in materia. 

 

4) L'alunno affronta la materia con un metodo che non è il suo.

Se si va male a scuola a volte è solo perchè un metodo di studio non piace all'alunno e ciò crea noia, demotivazione e disinteresse per non parlare poi della pigrizia (oggi che ci sono questi smartphone è veramente un dilemma trovare la motivazione allo studio)

Quando ero sui banchi della scuola superiore mi ricordo che non mi piaceva la Storia. Troppo mnemonica, troppe cose da ricordare "a papera" (un eufemismo per non dire "a pappagallo"). Conobbi, tuttavia, un'insegnante di Storia che aveva un metodo "riflessivo" all'apprendimento di questa materia. Mi spiego meglio.
Tralasciando lo studio dell date storiche di tutti gli eventi (purtroppo, ahimè, c'è poco da fare, bisogna impararle e basta)...
Tutto il resto è puro ragionamento strategico di Imperatori, Monarchi, Generali di eserciti... ma anche di Filosofi e Persone storiche importanti.

La mia insegnante di Storia mi insegnò, quindi, a ragionare sul perchè degli eventi storici, imparando perchè sono stati commessi degli errori, e come fare per non ricommetterli. Perchè che cos'è la Storia se non  "Lo studio degli errori passati per evitare il loro ripetersi in futuro?"

 

5) L'alunno non vede il superamento delle verifiche e interrogazioni come un modo di testare le proprie capacità, come degli ostacoli da superare, come delle opportunità di dimostrare il proprio valore, conoscendo se stesso.

L'errore più comune è proprio questo. Vedere le verifiche e le interrogazioni solo come un "qualcosa che bisiogna fare per forza". Ci chiediamo ancora perchè l'alunno non ha voglia di studiare?
Se si guardano questi momenti di test non come "test intrinseco per giudicare" nella concezione più estesa "Mi pongo l'obiettivo di prendere 8 e ci devo riuscire ad ogni costo" è chiaro che l'alunno troverà tutti i modi per non arrendersi, con coraggio, di fronte agli ostacoli.
"Se poi prendo 7 e mezzo, vado dall'insegnante e chiedo dove ho sbagliato, così la prossima volta non farò più quell'errore."

La paura dell'errore distrugge la motivazione personale e la curiosità, facilitando tutto ciò che è negativo in un percorso didattico, come la facilità di arrendersi di fronte alle sconfitte. Ma siamo proprio sicuri che chi non è bravo a fare una cosa non sarà mai bravo a farlo? Forse bisogna pensare in modo diverso, in modo più umile e riscoprendo quelle che sono le vere capacità personali per far leva su di esse allo scopo di superare i test con il massimo dell'impegno.

 

Facendo un pò di autocritica personale

Ammetto che ai primi anni della scuola superiore ero davvero una capra in certe materie. La storia, appunto, studiata "a papera", in modo mnemonico, non mi piaceva per niente. Cambiando il metodo di studio, tuttavia, sono riuscito a migliorare nel tempo i miei risultati nelle verifiche e interrogazioni arrivando anche a voti come 9 e 10 (partendo da un 3 fisso ad ogni test perchè "L'insegnante ce l'aveva con me" come scusa inaccettabile naturalmente.

 

Ed ecco spiegato quindi, caro lettore, come posso esserti di aiuto

Spero che questo racconto ti abbia permesso di avere una visione più ampia del perchè tuo figlio va male a scuola e, molto probabilmente, non è colpa sua ma ha solo bisogno di un supporto, la possibilità di vedere le cose da un'altra prospettiva, di qualcuno che stimoli la sua curiosità e gli faccia piacere la materia.

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