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Come utilizzare il dizionario in latino? Alcuni spunti di riflessione

L'utilizzo del vocabolario riguardo la lingua latina è fondamentale. Purtroppo riscontro ogni volta che gli studenti non hanno familiarità con questo strumento non capendone il valore. 
La prima difficoltà è il saperlo sfogliare, bisogna conoscere l'alfabeto italiano. 
La seconda viene dalla convinzione che sia una perdita di tempo. 

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È assolutamente necessario e imprescindibile sapere molto bene le declinazioni con le proprie eccezioni e le coniugazioni. La costruzione della frase latina, dei suoi complementi, delle proposizioni, con l'utilizzo delle proposizioni e dei relativi casi latini. Di sicuro il vocabolario non aiuta se mancano di base queste nozioni. In altro modo, sarà utilissimo. 

La terza difficoltà è la pazienza. Capisco che i tempi moderni portino soprattutto le nuove generazioni a tempi molto rapidi per il raggiungimento di un risultato. Ma in questo modo si perde il valore di quello che si sta facendo e tutto quello che sta intorno alla traduzione. Calarsi nel mondo della lingua latina.

Se ci si spoglia di queste difficoltà e dei preconcetti che si hanno nei confronti della lingua latina definendola "morta", quindi inutile da studiare, allora si aprirà un mondo affascinante ai nostri occhi. Il preconcetto di "lingua morta", ci fa dimenticare che ad ora non è utilizzata come tante altre, ma era l'inglese dei tempi antichi, la lingua che si parlava in tutto il mondo europeo e oltre.

Ci si dimentica che era parlata, certo dalle classi più agiate, per le altre c'era il latino volgare, ma comunque era "viva", parlata, scritta, recitata, cantata. Ancora che era la lingua del diritto, diritto che non si sa o non si vuole accettare, è alla base di tutti i diritti moderni e pensate un po', il diritto dell'ONU, strizza l'occhio al diritto latino. 

Per cui suggerisco, prima di tutto, un approccio diverso nei confronti della lingua latina in generale. Pensate al vocabolario come un complice. Esso ci può svelare tanti segreti che possono sfuggirci perché la memoria potrebbe fate cilecca su regole ed eccezioni della lingua. Ragazzi perdete, anzi guadagnate qualche minuti in più nello spulciare il vocabolario.

Prima di tutto individuate il verbo. Cercatelo, leggetevi le costruzioni tipiche di quel verbo perché all'attivo potrebbe avere un significato, al passivo un altro. E poi a quale preposizione è costruito per capire il complemento dal quale si fa accompagnare e ancora da quale, unita al modo e tempo verbale di un verbo che le segue, definirà la proposizione subordinata dipendente dal verbo principale, es. ut +, che definisce una successiva finale.

E poi guardate i nomi. Perché magari avete trovato una eccezione al caso al quale è legato il verbo. Controllate il significato perché al plurale alcuni nomi vogliono significare tutt'altra cosa dal singolare. Poi ci sono i nomi che esistono solo al plurale e non al singolare. E in ultimo, il vocabolario può dare indicazioni sulla traduzione proprio; sono tanti i casi in cui troverete l'intera frase da tradurre direttamente sul vocabolario. 

Per ciò maneggiate sempre il vocabolario, sfogliatelo, prendetene confidenza. È solo a vostro favore. 

Buon lavoro

Simona Orlando 

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