La maggior parte dei miei allievi delle lezioni di canto all’inizio del proprio percorso di apprendimento mi chiede di consigliare canzoni con le quali cimentarsi che non siano troppo “difficili”. Nasce però a questo punto il bisogno di definire in modo più preciso il concetto di “difficoltà” di una brano cantato.
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Esistono chiaramente canzoni che non richiedono abilità particolari se non una buona intonazione e un po’ di senso del ritmo e brani per i quali invece è indispensabile possedere una tecnica consolidata perché ad esempio coprono una notevole estensione, richiedono la capacità di gestire con il respiro frasi lunghe, presentano elaborate fioriture di note veloci, bisogna sostenere volumi di voce molto elevati o al contrario dinamiche sul piano e pianissimo.
È però anche vero che il principale criterio per stabilire se una canzone è alla nostra portata è semplicemente verificare che sia adatta alle nostre specifiche caratteristiche vocali. Vediamo insieme qualche strategia per orientarci e iniziare a sviluppare il nostro personale repertorio, includendo brani che potremo cantare con senso di gratificazione e sicurezza.
Esatto, sì, hai letto bene: non cominciare da “è troppo difficile per me/non sono capace…” eccetera, eccetera. Parti invece da quello che sai fare. Ogni voce ha proprie caratteristiche irripetibili e uniche: note gravi calde e avvolgenti oppure acuti squillanti e cristallini, potenza e volume oppure sfumature delicate, agilità nel destreggiarsi con tempi veloci o periodi di espirazione lunghi che consentono frasi di ampio respiro… l’insegnante sarà sicuramente in grado di identificare tali caratteristiche sin dalle prime lezioni e ben presto anche tu sarai in grado di rendertene conto.
Molti allievi di canto, per esempio, al principio degli studi tendono a privilegiare brani che non presentino note acute; questo può essere vero per alcune voci, ma se voi invece sulle note gravi proprio non vi sentite a vostro agio e avete una predisposizione naturale per salire verso la zona acuta? La scelta del vostro repertorio dovrà inevitabilmente tenerne conto. Sperimentate e collaborate con il vostro insegnante per identificare qual è la vostra estensione vocale, grave, centrale o acuta. Ricordiamo inoltre che la tonalità di un brano può essere alzata o abbassata (esistono applicazioni gratuite e semplicissime da usare).
Il nostro scopo a lezione è imparare, pertanto una volta individuato un brano che riusciamo a cantare diciamo all’80% senza patemi è interessante ritrovarsi con qualche sfida da affrontare per crescere tecnicamente, nell’ambito di ciò che ci sentiamo di poter gestire: potrebbero essere un paio di note acute, oppure un passaggio musicalmente un po’ elaborato, un cambio di tonalità… Nulla che riesca a metterci in crisi naturalmente, che aggiunga però un pizzico di motivazione in più e la sensazione di aver compiuto un passo avanti. Un insegnante competente ti consiglierà sicuramente pezzi adatti al tuo attuale livello.
Sembra scontato? Eppure a tutti è capitato di ritrovarsi a cantare una canzone per la quale non provavamo alcun interesse. A volte è inevitabile: capita di dover scegliere fra un elenco di brani obbligati ad esempio per un’audizione, oppure che per un evento ci venga richiesta una canzone particolare. Quando la scelta sta a te, però, non avere dubbi: orientati verso un brano che ti coinvolga. La tua voce è uno strumento e con esso esprimi la tua personalità e trasmetti le tue emozioni, inoltre tieni sempre a mente che il criterio numero uno che deve guidare lo studio del canto è la valorizzazione delle tue caratteristiche personali.
E se proprio un brano ci piace tanto, ma tanto, però ci sembra proprio un po’ troppo difficile? Mettiamolo sullo scaffale! Costruiamoci un immaginario “scaffale” di brani che amiamo e in cui ci ritroviamo vocalmente in linea generale ma che ci sembrano ancora un po’ troppo complessi per noi: non sono da scartare ma semplicemente da rimandare. Con il tempo molte di quelle che all’inizio ci appaiono come difficoltà verranno superate e diventeranno acquisizioni permanenti, seconda natura perfino, e potremo prendere dallo scaffale quel brano tanto amato e accoglierlo nel nostro repertorio.