Didattica con i bambini bilingui: consigli per chi comincia

Letuelezioni

Durante la mia esperienza di studi in Francia ho continuato a dare lezioni private. A Lione gli italiani sono veramente numerosi, non è stato dunque così difficile trovare delle famiglie che avevano bisogno di un insegnante per i loro figli bilingui. Il mio alunno, Pierre, un adorabile bambino di 9 anni, era già perfettamente bilingue all'orale ma aveva diversi problemi nella scrittura e confondeva spesso italiano e francese. Il padre teneva molto al fatto che il figlio apprendesse l'italiano in maniera perfetta, e così abbiamo cominciato a vederci una volta a settimana per sei mesi. 

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Essendo il bambino estremamente capace di parlare bene mi sono concentrata sullo scritto. Ho preso un libro di testo della classe in cui sarebbe in Italia, quindi in terza elementare, e ho osservato quali sono gli obiettivi didattici per quell'età. Una volta stabilito quali sono le competenze che il bambino dovrebbe assumere, ho cercato di adattare il percorso sul mio alunno. In un primo momento abbiamo fatto esercizi di grammatica: attraverso l'utilizzo di video didattici gli mostravo la regola grammaticale, la capivamo poi insieme e in seguito la applicavamo negli esercizi. Ogni volta che incontravamo una parola che non conosceva ci fermavamo e cercavamo di arrivare insieme al significato. 

Oltre alla grammatica abbiamo lavorato sull'ortografia, questione su cui ci siamo soffermati abbastanza, perché Pierre confondeva spesso i suoni italiani con quelli francesi (es. scimmia diventa chimmia). L'ortografia poi diventata un'occasione per lavorare sul lessico e sul vocabolario, che ho cercato di trasmettergli anche sfruttando i suoi interessi (es. al bambino piacciono gli animali, giochiamo con delle flashcards sugli animali). Un altro esercizio interessante, che mescola l'apprendimento con il gioco, è la ricerca di parole complesse: preparavo delle liste di parole difficili, con anche grafie difficili, e le cercavamo insieme sul dizionario per capire sia come usare il prezioso strumento del vocabolario, sia per simulare una sorta di caccia al tesoro. 

Un'altra attività possibile, ma meglio se fatta dopo una serie di lezioni, è la scrittura di un testo: allena contemporaneamente ortografia, grammatica e vocabolario. Qualche volta ho fornito la traccia io e abbiamo cercato di rispettarla il più possibile, ma spesso il bambino si annoiava e perdeva la concentrazione. Ho trovato più efficace partire da una traccia e lasciare poi vagare la sua fantasia, creando storie assurde insieme (a livello di contenuto), cercando comunque di farle funzionare il più possibile dal punto di vista formale. La mia metodologia d'insegnamento è del tutto personale, ma il bambino è sicuramente migliorato, ci siamo divertiti molto insieme e abbiamo creato un bel legame che mi aiutava a fargli mantenere più a lungo la concentrazione. 

 

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