Will students ever complete their tasks thoroughly?

Il topic di oggi è forse uno tra i più discussi nell'ambito dell'educazione in toto, ma che in particolar modo è tangibile per lo studio delle lingue straniere: gli studenti, molte volte, si lasciano abbindolare dalla procrastinazione e dalla (in)necessità di tralasciare i loro compiti per fare qualcosa per cui il loro tempo sia valuable. Qual è il motivo principale? E, soprattutto, c'è un modo per evitare che gli studenti abbandonino i loro compiti?

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Dare indicativamente una risposta netta, un sì o un no, è lungi dall'obiettivo principale di questa riflessione a cielo aperto. Vorrei, però, dare un insight in base alle mie esperienze, sia come studente sia come tutor, o professore.

Interessiamoci agli interessi dei nostri ragazzi (pun intended). Smettiamola di propinare esercizi sterili, robe da quadernetto che vanno bene - e ormai non so neppure quanto - massimo a 12 anni. I tempi sono maturi, i ragazzi "maturano" certi aspetti, certe passioni ancor prima di quanto potessimo immaginare.

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Sia chiaro: non dico nemmeno che la lezione, o il task, debba essere stravolto al punto da rendere la lezione un gioco continuo. Tuttavia, sarebbe stato bello se un professore mi avesse chiesto di scrivere un essay, anche breve, sul perché credo che (per esempio) i videogiochi possano apportare un grande contributo a livello culturale, linguistico e, perché no, spirituale - nel senso di 'crescita personale'. Mi sarebbe piaciuto affrontare una lezione dal punto di vista più pragmatico e meno schematico, più esercizi che stimolano il cervello e non irrigidiscono la corteccia cerebrale (più di quanto non lo sia già a 15 anni).

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Capisco anche che, dal punto di vista del docente, stare al passo coi tempi sia un compito arduo e il più delle volte comporta fatica, comprensione di fatti estemporanei, duttilità, open-mindedness. Però mi (e vi) chiedo: se non siamo noi professori a scendere a compromessi, allora chi dovrebbe mai farlo?