Il metodo del lavoro in équipe: parte 2

Per ottenere un efficace metodo di lavoro in équipe altri criteri si stabilizzano all'interno del metodo didattico in azione. 

La collaborazione: se la competizione viene stabilizzata in negativo nel metodo in alcune sfide o particolarmente messa in mostra e non viene presa di maniera ludica quindi con una sola vittoria sulle altre si avrà un équipe statica con delle intolleranze nei gruppi internamente o esternamente. La maniera ludica prevede che il risultato dato sia affrontato di maniera individuale con l'interrogazione separata e non davanti agli altri gruppi avversari. Al contrario della competizione, incoraggiarsi tra équipe può tornare utile alla formazione. Inoltre la capacità di critica della formazione ottenuta si rivela altrettanto utile. 

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Solitamente il lavoro in équipe viene definito Pedocentrico o più decentrato e quindi sociocentrico. Quest'ultimo, per i motivi già detti nella prima parte, non va d'accordo con i mezzi multimediali e tecnologici. Per formare un'équipe il numero dei membri è certo superiore a due, e questi devono ricevere le istruzioni per iniziare un compito. I compiti potranno svolgersi anche su più giornate e, sotto il controllo dell'insegnante i membri del gruppo dovranno essere istruiti sullo scopo del lavoro e incitati e motivati singolarmente. In effetti, lavorando in équipe si riesce a valutare il risultato ottenuto da ciascuno

Secondo i vari modelli di équipe, ci sono vantaggi e limiti al metodo. In équipe numerosa ci può essere coesione ma anche esclusione o anonimato. Con circa 6 membri si può ottenere coesione ma anche l'esclusione e non lascia spazio alla discussione degli impegni presi. Può però essere utile nelle gare di lettura. Un leader autocratico non funziona con questo genere di équipe. 

L'équipe ristretta conta da 2 a 4 o 5 membri. In questo caso l'attenzione dell'insegnante su uno dei membri in particolare comporta maggiore perspicacia e migliora l'apprendimento. Inoltre facilita la discussione aperta sui temi impegnati . Può però creare disfunzionalità quando un membro ha una condotta maggiormente negativa. Inoltre può generare punti di vista meno coerenti o individuali. 

Le équipe permanenti o temporanee si diversificano perché quella permanente genera un'economia dei tempi di adattamento ma poca differenza nelle risorse mentre quella temporanea conviene a lavori di durata media ma da poche possibilità di valutazione. Conviene perlopiù a progetti a breve termine. 

In équipe omogenee e eterogenee la coesione deve nascere in maniera spontanea altrimenti ci sarà un difetto di adattamento. L'équipe omogenea guadagna di rapida efficacia. Mentre quella eterogenea può provocare conflitti ma è favorevole agli scambi di specializzazione variabile per ognuno. Queste due forme possono essere adottate ma possono anche costituirsi da sole. 

L'équipe definita scelta da criteri diventa tributaria della formazione e i risultati ottenuti servono alla valutazione della formazione insita. I membri da 2 a 4 vengono scelti in base alle loro affinità. La non definita invece è come la temporanea o eterogenea. Non ci sono criteri prescelti, porta a contributi vari. 

L'équipe intra-muro ed extra muro comportano vantaggi e inconvenienti. Il vantaggio è l'intervento dell'insegnante nella intramuro, dove gli studenti non possono distogliersene poiché si forma all'interno della classe. Il vantaggio della extramuro è quello di compiere il lavoro all'esterno anche nell'insegnamento superiore. L'attitudine non è limitata ma il contesto dipenderà dalla disponibilità e sfuggirà all'insegnante e alla sua specializzazione. Dovrà infatti prendere precauzioni e dovrà ad esempio lavorare sulle affinità personali fino a emettere un resoconto finale dell'attività. 

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Tra i metodi di lavoro invece si distinguono il lavoro in complementarietà e quello a catena dove in generale il compito viene stabilito e scelto e gli insegnanti e gli studenti dovranno comprendere il loro ruolo e lo scambio sarà essenziale. Nel lavoro a catena ogni compito fatto da ciascuno contribuirà al risultato finale. Durante un lavoro in complementarità non ci sono rischi, ma immissioni in ruolo. L'insegnante che si trova in équipe dovrà sorvegliare brevemente all'inizio e alla fine il funzionamento del lavoro e la realizzazione.

Questi metodi accennati valgono per tutte le classi di primaria a superiori e va ricordato che gli allievi andranno in base a questi visti sempre anche dal punto di vista affettivo in ogni caso. Quindi una netta distinzione tra classi e età degli allievi.

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