Non conoscere i profili colore vuol dire sbagliare i colori in stampa

Se non si conoscono i profili colore non si può elaborare uno scatto fotografico, non si può fare creatività e non si può eseguire la prestampa. Non conoscere questo argomento penalizza profondamente chiunque voglia elaborare un'immagine o una fotografia con Photoshop.

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Fortunatamente questo non è l'unico programma per l'elaborazione delle fotografie, ma tutti i programmi in commercio oggi per lo sviluppo fotografico utilizzano i profili colore. È un passo fondamentale, anche se molte agenzie ancora oggi ignorano questo argomento perché troppo difficile.

Di fatto non è un argomento difficile, lo diventò a causa di quel periodo in cui non esistevano profili standard europei per la stampa, allora tutti si inventavano le proprie elaborazioni, ma spesso il risultato era catastrofico. Oggi si deve sapere quali profili utilizzare in RGB per portare un'immagine con più informazioni possibili in CMYK e si deve sapere utilizzare il LAB quando ereditiamo un'immagine già rovinata per ripristinare la sua originale bellezza.

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Un'immagine uscente da una fotocamera digitale per essere stampata poi in cmyk, va prima corretta con il programma nativo della fotocamera, poi in RGB e infine in CMYK.

Quando si elabora una fotografia si deve sapere se dovrà quindi avere colori forti o tenui, cosa si deve fare con la dominante, ma soprattutto si deve avere davanti, durante lo sviluppo, l'ambiente dentro al quale andrà posizionata.

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Inoltre dentro la gamma visibile delle informazioni fotografiche, per intenderci l'istogramma, deve esistere il punto più nero molto vicino al nero assoluto e il punto bianco molto vicino al bianco assoluto perché l'immagine possa avere abbastanza profondità.

Fatta questa importante valutazione si può cominciare a elaborare i colori in funzione del visual di cui farà parte.