Buongiorno miei cari cantanti,
quali requisiti dovrebbe avere un insegnante per dare lezioni di canto?
Come al solito, approfondiremo la questione con quei dettagli che PER ME fanno la differenza, dando per scontato le basi: la conoscenza della materia.
Conoscere la materia, come dicevamo, è la prima cosa. Essere in primis un cantante, avere studiato respirazione, impostazione vocale, il passaggio di registro, teoria musicale e uno strumento - anche un po' di dizione volendo -, fa sicuramente la differenza.
Avere una conoscenza, anche minima, del linguaggio tecnico e della nostra anatomia è importante per poter spiegare agli altri cosa fare.
Attenzione. Non ho parlato di diplomi, ma di conoscenza che si acquisisce al di là dello studio accademico in sé e per sé.
Quindi questi passaggi li salterò a piè pari.
Andiamo nel vivo dell'argomento: 5 requisiti che diamo per scontato ed è bene ricordare.
È il primo dettaglio che a volte ci si dimentica.
Cominciamo a studiare per cantare, esibirci dal vivo, trasmettere qualcosa, quel senso profondo di comunione e comunicazione che ci lega a un pubblico che vibra in sintonia con noi.
In altro modo non riusciremmo, se no, a "parlare". È la musica il nostro mezzo, le corde vocali e tutto il resto del corpo il nostro strumento.
Mai dimenticarsi che siamo in primis dei cantanti. Come potremmo, se no, formarne altri, se ci dimenticassimo cosa succede su un palco e come ci si ritrova là sopra, in che modo lo si affronta, con che sensazioni?
Siamo cantanti, non scordiamolo mai.
Per insegnare a cantare, devi cantare. Per insegnare, devi continuare anche a studiare.
Cambiano i tempi, le mode, i suoni, gli approcci musicali e vocali e bisogna conoscerli, per qualsiasi tipo di allievo che arriva e per aiutarli e aiutare noi stessi a stare al passo coi tempi.
Ovviamente continuare a esercitarsi, andare anche noi da un insegnante è importantissimo. Cambia la voce e la sua cura, la materia si evolve e hai bisogno di un orecchio esterno che ti guidi, che ti faccia conoscere nuovi mondi. E se quel vocal coach è più giovane di te? Molto meglio.
Poi bisogna studiare tutto quello che ci può servire per le lezioni, anche quelle materie che sembrano troppo lontane. Per esempio la storia della musica: l'ho trovato un valido argomento per aiutare l'allievo di turno a indirizzarlo meglio nelle sue peculiarità. Sempre come esempio: conoscere la storia del genere che stiamo affrontando ci rende più consapevoli e ci dà altre informazioni per interpretare al meglio una data canzone.
Anche questo assunto a volte lo diamo un po' per scontato. È implicito, ma non tutti ci fanno caso.
Dalla voce si capisce moltissimo di una persona. Dal modo di approcciarsi allo studio, al suono, dalle aperture della bocca, al canto in sé, fino a determinati brani assegnati, si comprende come il ragazzo o la ragazza che hai davanti affrontano il mondo e lì puoi agire per accelerare il processo di apprendimento.
È ovvio che non bisogna impostare la lezione come una seduta di terapia, ma con la musica si può aiutare tanto come, col nostro comportamento, distruggere qualcuno. Ed è bene tenerlo a mente.
Terapie d'urto o metodi più dolci? Di cosa ha bisogno una determinata persona per imparare al meglio e donargli più fiducia nelle sue capacità?
È, quindi, una continua terapia e ricerca anche per noi, un continuo mettersi in gioco per trovare nuovi modi di approcciarsi alla materia per trarne il miglior beneficio possibile per entrambi.
Non te lo aspettavi, eh?
Per insegnare, devi studiare. Riprendiamo il concetto e andiamo oltre.
Devi leggere, confrontarti col mondo e la gente, l'attualità, ciò che è bello, ciò che non lo è. Devi trovare nuove espressioni, modi, stratagemmi per aiutare l'allievo a capire cosa stai dicendo e cosa vuoi da lui.
Senza una buona base di linguaggio, per esempio, o di metafore, di immagini del mondo e di dove stiamo andando, diventa tutto più complicato.
E vuoi mettere la bellezza di inventarti tu gli esercizi? Ti è mai capitato?
A me sì, ed è bellissimo. Crei qualcosa ah hoc per il tuo allievo e tutto scorre via fluido.
Avete presente quel fenomeno di Cheryl Porter?
Potremmo definirci "ricercatori creativi", quindi, per arrivare a tirare fuori qualcosa di nuovo. Utile. Adatto al momento.
Il momento più bello.
Ultimo, ma non meno importante, bisogna amare insegnare.
Siamo cantanti, è vero, ma cantare e insegnare sono due cose diverse. Una cosa non esclude l'altra, ma spesso - diciamoci la verità - si insegna per soldi, perché non riusciamo a sfondare come vorremmo e, pur di campare di musica, va bene anche buttarsi nelle scuole, nelle accademie, nei conservatori.
Un cantante può essere anche un insegnante, ma insegnare è una vocazione, una missione che non tutti hanno, non tutti ne sono capaci e non tutti hanno la pazienza per poter andare avanti.
Prima di buttarti a fare lezioni a chiccessia, chiediti se è davvero quello che ti piacerebbe fare, al di là dello stare sul palco o di scrivere le tue canzoni. Chiediti se aiutare le nuove generazioni, o coloro che vogliono solo realizzare il sogno di cantare bene, possa essere una tua possibile altra strada.
Una non esclude l'altra, ma facciamoci un bell'esamino di coscienza su quali siano i nostri obiettivi, come raggiungerli. E se insegnare faccia parte di questo percorso.
Questi sono i miei requisiti fondamentali per poter insegnare.
È un'attitudine, una "chiamata" che impegna, prende tempo, ne prende tanto, ed è a tutto tondo. Non ci si può mai fermare, né nel creare, né nell'imparare noi stessi.
E per te, invece, quali sono i requisiti più importanti per poter insegnare canto?