Si sa, poche materie mettono in difficoltà gli alunni come la matematica, e quando i problemi iniziano a manifestarsi nei primi anni di scuola, è frequente che i genitori si preoccupino.
A differenza delle altre materie, la matematica richiede di pensare in un modo completamente nuovo e diverso rispetto al solito, utilizzando la logica e il pensiero astratto. Occorre mettere da parte la creatività e sviluppare nuove capacità di problem solving, agendo in modo più sistematico.
Un'altra caratteristica della matematica, che la rende una materia impegnativa per gli studenti, è la necessità di apprenderla in modo sequenziale. Non è possibile, infatti, imparare un argomento avanzato se non si sono compresi a fondo i concetti di base. Nella maggior parte dei casi, questo è proprio l'elemento che crea problemi agli alunni, che, senza rifletterci troppo, passano agli argomenti successivi senza aver ben assimilato quelli precedenti, finendo per confondersi e scoraggiarsi, spesso già in giovane età.
E così, la matematica diventa il loro cruccio, la materia "difficile" che non vogliono studiare.
Cosa fare in questi casi?
È meglio cercare il prima possibile un supporto esterno, come le ripetizioni di matematica, per colmare le lacune fin dall'inizio ed evitare che i bambini perdano fiducia nelle proprie capacità, o è preferibile aspettare che l'alunno sviluppi le capacità di risolvere i problemi da solo?
I fattori da considerare prima di cercare un aiuto esterno per le lezioni di matematica sono i seguenti:
Inoltre, è consigliabile valutare se le difficoltà dell’alunno non siano dovute a disturbi specifici dell’apprendimento, come ad esempio la discalculia o la dislessia.
Consigliamo sempre a un genitore di sedersi con il proprio figlio e osservare come affronta un problema di matematica che gli viene proposto. A volte, i bambini iniziano subito con le operazioni, senza prendersi il tempo per leggere l’intero problema o per stabilire le strategie da utilizzare per risolverlo.
Nei primi anni di studio della matematica, le ripetizioni possono aiutare il bambino a sviluppare fiducia in se stesso e nelle proprie abilità di calcolo, oltre a promuovere il pensiero logico e sequenziale.
Se un bambino, nonostante gli sforzi, mostra difficoltà nel comprendere i concetti di base, è vantaggioso chiedere un aiuto esterno e iniziare le ripetizioni fin dalla prima o seconda elementare, per evitare che le lacune si accumulino nel tempo.
Le prime ripetizioni dovrebbero avere un approccio ludico, includendo giochi educativi, sfide semplici e attività manuali che aiutino l’alunno a familiarizzare con numeri e operazioni senza sovraccaricarlo di informazioni.
La transizione dalle scuole elementari alle scuole medie, o l’inizio della scuola superiore, in cui la matematica è una materia fondamentale, possono comportare importanti difficoltà per uno studente, che non devono essere sottovalutate.
All’inizio delle scuole medie, molti studenti possono trovarsi di fronte a temi astratti o complessi, come l’algebra, le equazioni con numeri e lettere, le moltiplicazioni tra frazioni e numeri decimali, una geometria più approfondita rispetto a quella delle elementari e il calcolo delle percentuali.
Nel passaggio dalle medie alle superiori, i temi che possono causare difficoltà agli alunni sono più complessi e variano a seconda dell’indirizzo scelto, ma generalmente includono:
È indubbio che, se le ripetizioni di matematica vengono impartite da insegnanti ben preparati e capaci di coinvolgere il bambino o l’adolescente, possono portare benefici che non si limitano al miglioramento dei voti scolastici, ma si estendono anche a vantaggi a lungo termine.
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Non esiste un’età fissa, poiché questa dipende certamente da tutti i fattori analizzati sopra, dalle difficoltà del bambino e dal momento in cui queste emergono. Tuttavia, se ti rendi conto che durante i primi anni delle scuole elementari tuo figlio presenta difficoltà, è una buona idea cercare un insegnante privato a partire dai 6-7 anni di età.