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Come parlare davanti agli altri senza paura: migliorare le abilità linguistiche orali

“Studio inglese ormai da vari anni e grosso modo capisco quello che leggo... ma non riesco a parlare.”

“Quando devo parlare in inglese, improvvisamente mi blocco e non spiaccico una parola.”

A quanti di voi è capitato di sentire frasi di questo tipo? Credo che sia un'esperienza piuttosto comune. Infatti, personalmente, mi è successo moltissime volte: confrontandomi con famigliari, ma anche con amiche e amici, o con colleghi/e, mi sono resa conto che le capacità linguistiche nel parlato, così come nell'interazione orale, rappresentano un grande scoglio per molte persone.

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Parlare una lingua davanti agli altri

Questo non vale solamente per l'inglese, ma per l'apprendimento delle lingue straniere in generale. Io in primis, durante il mio percorso universitario di studio delle lingue straniere, mi sono trovata di fronte a questo scoglio: da un lato, moltissime ore di lezione erano dedicate alla grammatica, tra cui l'apprendimento di casistiche sui generis e costrutti validi teoricamente ma molto meno frequenti nel parlato; e dall'altro lato, le ore dedicate alla conversazione erano assai risicate, in classi di 40 o 50 alunni/e che rendevano l'interazione orale scarsa (se non pressoché nulla).

Risultato: soprattutto nella lingua spagnola – che mi risultava meno familiare rispetto all'inglese – avevo una conoscenza dettagliata di ogni regola grammaticale, delle sue concrete declinazioni, nonché delle eccezioni; mentre nel parlato, mi sembrava di essere un bambino che stenta a parlare. Mi vengono in mente le parole del mio allora docente di Linguistica generale, che parlava 15 lingue e sosteneva che – ai fini di un apprendimento efficace – una volta assimilate le regole grammaticali fondamentali di una lingua straniera, era necessario immergersi nel parlato e nell’interazione orale.

Il miglior metodo per imparare una lingua straniera

Sicuramente, il metodo migliore per parlare una lingua straniera senza paura, davanti agli altri, è immergersi in un contesto in cui tale lingua è parlata quotidianamente: così facendo, si rompe il ghiaccio, accettando e imparando dai propri errori, e si acquisisce gradualmente familiarità nei confronti della lingua che stiamo cercando di perfezionare.

 Tuttavia, non tutti hanno la possibilità di trascorrere periodi di full immersion all'estero, nei Paesi in cui tale lingua è usata correntemente; insomma, non tutti possono trascorrere svariati mesi nel Regno Unito, in Francia, in Spagna e così via. Esistono poi certamente gruppi di scambio linguistico, caffè linguistici e cerchie Erasmus nelle principali città italiane, che rappresentano una valida alternativa per chi non ha la possibilità di trascorrere periodi relativamente lunghi all'estero. Se per studenti e studentesse universitari/e – che, tendenzialmente, hanno maggiore flessibilità in termini di orari e agenda settimanale – questa può essere un'ottima opzione, per chi lavora a tempo pieno e magari non vive in una città universitaria il dilemma rimane e servono delle alternative. Se la mia esperienza personale può essere utile ad altri/e studiosi/e di una o più lingue straniere, quello che suggerisco per migliorare le proprie capacità linguistiche non solo nell’ascolto, ma (indirettamente) anche nel parlato è: sfruttare al massimo le opportunità offerte dai media, ad esempio YouTube e/o le piattaforme streaming come Netflix o Shahid. 

Imparare le lingue con documentari e serie TV

Lasciate che vi racconti in che modo i documentari e le serie TV mi hanno aiutato, sia durante il mio percorso universitario prima del 2016, sia più recentemente. Ricordo che la sessione estiva del mio primo anno di Laurea Magistrale è stata segnata da un episodio piuttosto demotivante. Avevo superato brillantemente la prova scritta dell’esame di spagnolo; tuttavia, la prova orale – che, prima di allora, avevo sempre superato con voti alti – era stata un disastro. Tale prova consisteva nella lettura di un breve trafiletto di giornale (in spagnolo, naturalmente) e, successivamente, di una discussione con il/la docente. Nonostante durante l’anno accademico mi fossi preparata a tale prova durante le lezioni, percepivo che vi era un problema di fondo che continuava a bloccarmi: mi sentivo goffa e a disagio quando parlavo in spagnolo, nonostante il mio livello nominale all’epoca fosse tra il B2 e il C1.

Ogni volta che volevo esplicitare un’idea, era come se la lingua si paralizzasse e dimenticassi le parole, nonostante il lessico relativamente ampio che avevo appreso nel corso degli anni. In occasione della succitata prova orale, la reazione della docente è stata molto negativa: mi ripeteva chiaro e tondo che era inconcepibile che fossi giunta all’esame con lacune strutturali di quel tipo. Insomma: la prova orale era da rifare. Ero molto scoraggiata, ma allo stesso tempo credevo che non si trattasse di lacune incolmabili: era come se nel tempo avessi immagazzinato tanti strati di conoscenze linguistiche che, per qualche ragione, si erano pietrificate. Ciò che occorreva fare era sbloccarle e metterle a frutto. Per fare questo, occorreva anche migliorare il mio rapporto con la lingua spagnola, soprattutto nel parlato: bisognava superare l’idea della “mera” prova orale da sostenere, ossia superare l’idea della performance in sé, e capire che il perfezionamento delle proprie conoscenze linguistiche può essere una cosa piacevole. Così, per due mesi, ho dedicato circa un’ora alla visione di documentari di viaggio in spagnolo su YouTube, con i sottotitoli in italiano o inglese. La mia passione per i viaggi ha reso questo processo di apprendimento un’esperienza estremamente gratificante, nonché proficua per il miglioramento delle mie abilità linguistiche. Ogni volta che visionavo questi documentari, annotavo per iscritto le espressioni nuove, utili e/o che mi colpivano, e le ripetevo ad alta voce; allo stesso tempo, nella mia mente prendevo nota di tutti quelle espressioni idiomatiche che in fondo già sapevo, ma che dovevo riportare a galla.

Risultato? A due mesi di distanza, mi sono presentata nuovamente alla prova orale; la docente è rimasta positivamente colpita e ha assegnato alla prova un bel 30 e lode. Al di là del voto in sé, che ovviamente è stato fonte di profonda soddisfazione, osservare i miei graduali progressi nel parlato – partendo da una situazione di paralisi linguistica, fino a raggiungere un livello di sicurezza e agio nella conversazione – ha rappresentato un traguardo significativo nei miei studi linguistici. Ho compreso che con la pazienza, la dedizione e, perché no, la creatività nell’apprendimento è possibile fare piccoli passi che – una volta sommati – possono davvero dar vita a un salto di qualità.

Imparare l'arabo con documentari e serie TV

Più recentemente, ho avuto nuovamente prova di quanto documentari e serie tv possano essere uno strumento utile anche nel parlato (e non solo nell’ascolto). Ho iniziato a studiare l’arabo verso la fine del 2016, focalizzandomi inizialmente sull’arabo moderno standard. Anche in questo caso, il parlato (così come l’ascolto) ha rappresentato un grosso ostacolo nel mio processo di apprendimento. Ho migliorato le mie capacità di ascolto e produzione orale soprattutto negli ultimi anni, ossia tra il 2022 e il 2023. Tuttavia, nel frattempo, ho iniziato a mirare a un nuovo obiettivo: imparare a destreggiarmi nell’ascolto e nel parlato con i dialetti – e, in particolare, con lo shami, parlato nella regione levantina e piuttosto simile all’arabo moderno standard. Ancora una volta, mi sono affidata prima a YouTube, e poi alla piattaforma di streaming Shahid. Grazie a queste piattaforme, ho seguito diverse serie tv in dialetto shami con i sottotitoli in inglese, procedendo come avevo fatto per i documentari in spagnolo: ho annotato le espressioni che mi colpivano e le parole nuove, le ho ripetute ad alta voce; e tutte le volte che ho potuto, ho cercato di mettere a frutto le nuove conoscenze, magari mandando messaggi vocali a colleghe/i madrelingua. Proprio pochi giorni fa, ho ricevuto vari complimenti perché il mio arabo colloquiale è migliorato nel corso dell'ultimo anno, pur essendo rimasta in Italia in questo lasso temporale. Anche se la strada da fare è ancora lunga, mi sento di dire: che soddisfazione! Non demordete, studiosi e studiose di lingue straniere: con un pizzico di creatività e di pazienza, le lingue ci restituiscono una ricchezza dal valore inestimabile.

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Silvia C.
Insegnante di a Milano. Specializzato/a nell'offerta di lezioni di lezioni online, adattate alle esigenze individuali di ogni studente. Le lezioni che tengo sono pensate per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi e le tue mete.Contattare
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