Hi everyone! 👋
Ci ritroviamo per parlare di un tema sempre attuale che salta spesso fuori durante le lezioni di inglese e che risulta fra i più richiesti dai nostri studenti: "come faccio a parlare inglese davanti a persone che non conosco senza avere paura?"
Che si tratti di dover tenere una presentazione a un meeting aziendale o di dover scambiare quattro chiacchiere in inglese, infatti, è importante tenere in considerazione che la comunicazione è un fenomeno abbastanza complesso e che, quindi, non è strano sentirsi preoccupati le prime volte che ci si trova a dover parlare davanti a persone in una lingua straniera.
Per cercare di rispondere alla domanda dovremo fare riferimento a più aree: la psicologia, la linguistica e, da ultimo, definiremo il concetto di relazione in base alle variabili di contesto e pubblico.
Ma iniziamo subito without further ado!
Secondo la psicologia, esistono tre tipologie di comunicazione:
Pensate che solo il 7% della comunicazione è verbale, il 38% è para-verbale mentre il 55% è non-verbale!
Questo vuol dire che comunichiamo molto di più con la voce che con le parole, molto più con la postura e la mimica che con la grammatica!
I retori greci lo sapevano bene, secondo loro bisognava che ci fosse un equilibrio tra il pathos (la dimensione emotiva della comunicazione: voce, postura, mimica..) ed il logos (la dimesione razionale della comunicazione: il messaggio vero e proprio e l'argomentazione).
La lingua, infatti, è semplicemente un codice comunicativo che serve a veicolare un messaggio, quest'ultimo arriverà tanto più efficacemente quanto più riusciremo a parlare in modo chiaro, usando in modo appropriato il tono di voce, le pause e la mimica facciale.
Secondo la PNL (Programmazione Neuro-Linguistica) "Ogni Comunicazione è Comportamento e ogni Comportamento è Comunicazione": un silenzio, uno sguardo, un simbolo o la scelta stessa di un vestito possono costituire comunicazione tanto quanto la scelta di un avverbio o di un tempo verbale... i nostri media 📰📺 lo sanno molto bene!
Uno degli aspetti che, all'inizio, può essere difficile da controllare - anche semplicemente durante la prima chiacchierata in inglese con un/a amico/a madrelingua - è l'aspetto emotivo: all'improvviso si ha l'impressione di non ricordare nulla, di non capire la lingua o si ha paura di sbagliare; questo processo della mente è noto come paralisi da analisi, il nostro cervello va in sovraccarico e non riesce a procedere con una decisione.
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Un altro fenomeno diffuso quando ci si trova a parlare in pubblico è la cosiddetta "voce tremante", questa ha a che fare con il rilascio nel costro corpo di adrenalina e l'innalzamento della pressione sanguigna - in pratica la nostra mente recepisce una determinata situazione come una minaccia e si attiva la modalità detta fight or flight (attacco o fuga). I modi per evitare questa spiacevole esperienza comprendono esercizi di respirazione, simulazione di public speaking allo specchio (per correggere il linguaggio del corpo) o attività che riducano i livelli di stress: ad esempio alcuni relatori che spesso sono chiamati ad intervenire a convegni, istituzioni governative o seminari affermano di fare alcuni piegamenti sulle braccia prima del loro intervento, così da scaricare l'adrenalina in eccesso.
Da ultimo, parliamo del concetto di relazione e delle variabili di contesto e pubblico, secondo Horace Newcomb la relazione comunicativa bidirezionale di A e B si svolge in un contesto X, quindi al variare di X varierà anche la relazione bidirezionale fra A e B.
Questa dinamica, apparentemente banale, si applica pienamente quando ci si trova a parlare una lingua straniera, non solo perché quasi sicuramente si avrà di fronte una persona proveniente dal Paese in cui si parla la lingua che stiamo usando ma anche perchè, trattandosi nello specifico dell'inglese (ormai lingua internazionale), potremmo trovarci di fronte persone provenienti da qualsiasi parte del mondo!
Ecco perché il contesto e il pubblico giocano un ruolo cruciale nel creare un'esperienza comunicativa efficace, tanto quanto lo scegliere il grado di formalità di grammatica e lessico in base a chi abbiamo di fronte.
Una cosa importante è oltretutto rappresentata, come in ogni cosa, dalla pratica: imparare bene una lingua straniera dà già di per sè una grande sicurezza nel rapportarsi ad altri e nell'utilizzarla anche in contesti professionali o in situazioni complesse, se poi a ciò si aggiungono anche le nozioni che abbiamo menzionato in questo breve articolo credo che il risultato non potrà essere che positivo!
Ricordate che chiunque sarebbe un po' preoccupato nel dover parlare una lingua straniera in pubblico ma il primo e necessario passo per fare pratica è proprio... fare pratica! Iniziando magari con l'aiuto di un/a amico/a madrelingua (anche a distanza in videochiamata), esercitandosi da soli a creare frasi sempre più complesse in inglese, ampliando il proprio vocabolario e così via, la competenza e la pratica danno sicurezza e practice makes perfect! 💪
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La comunicazione, riprendendo le parole di apertura, è un fenomeno complesso che però vale assolutamente la pena di conoscere da vicino, esistono studi e tecniche volti a prendere familiarità con la natura delle varie relazioni comunicative; al giorno d'oggi, immersi come siamo nell'oceano composto da mass media, marketing e propaganda di vario genere, conoscere le basi della comunicazione è indispensabile per districarsi all'interno delle sfide e delle opportunità del nostro tempo.
Spero di essere riuscito a interessarvi e a rispondere alla domanda con questo breve articolo e ci "vediamo" alla prossima con un altro argomento!
Bye!
😉
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