È vero scrittore solo chi pubblica con grandi editori?

Sul mio blog personale, Barbastorie, chiacchiero di scrittura e creatività. Uno dei temi più controversi riguarda l'identità di scrive e il diritto a scrivere.  Ci chiediamo, insomma, chi può dire ad alta voce Sono uno scrittore, Sono una scrittrice?

Nelle pagine Facebook che parlano di scrittura, nei gruppi di lettura, in quelli di scrittori amatoriali e non, se ne discute. Sembra sempre che sia una questione di numeri e di visibilità: se il mio libro, anche autopubblicato, supera un tot di vendite o di recensioni su Amazon, allora sono davvero una scrittrice. Idem se il mio profilo su Instagram o su Tik Tok raggiunge molti follower. Non ne parliamo poi se questi interagiscono davvero con i miei post.

Chi è il vero scrittore?

In realtà, si può essere scrittori, anche senza aver pubblicato nulla con una casa editrice importante. Ci sono tante brave autrici, ne conosco alcune, che hanno i cassetti pieni di manoscritti mai presentati. Molti validi testi giaccono nascosti, per paura di non essere apprezzati, perché non si ha tempo e voglia di iniziare a proporli a vari editori.

Per sicurezza, ho cercato in rete una definizione di scrittore e ne ho trovata una alquanto chiara:

Scrittore o scrittrice sono coloro che scrivono con un intento artistico (cito Treccani).

Poeti e scrittori non sono coloro che riescono a fare dell’estro artistico una professione. Sono pochi coloro che vivono di scrittura o che raggiungono una tale popolarità da essere considerati tali.

Tutti gli scrittori sono buoni scrittori?

Ci sono anche pessimi scrittori e pessimi poeti. Ce ne sono nella media, ce ne sono di bravissimi. Accomunati, tutti, dalla necessità quasi imperiosa di esprimersi attraverso un racconto o un verso. Inoltre, anche tra i grandi scrittori ce ne sono che hanno o avevano un brutto rapporto con la sintassi e la grammatica (sante revisioni e correzioni di bozze).

Qui entra in gioco il lavoro dell'editor. L'idea magari è buona e così lo sviluppo della storia, ma un editor, oltre a rintracciare eventuali errori e refusi, identifica i buchi nella trama, i personaggi che hanno bisogno di maggior spessore, i punti deboli del/della protagonista. Ci sono scrittori il cui libro è praticamente una riscrittura (ma non lo si può dire ad alta voce).

Dobbiamo liberarci dell'idea dello scrittore geniale, che scrive una prima stesura praticamente perfetta. Sì, ce ne sono, ma, nella maggior parte dei casi, essere una scrittrice o uno scrittore significa per lo più riscrivere. Correggere, tagliare, modificare, riscrivere: la parte più difficile e dolorosa del processo. Ecco, un vero scrittore non può farne a meno.

L'umanità da sempre racconta storie, ogni giorno e in questa umanità magari ci sei anche tu. Chissà quante volte, chiacchierando con gli amici, hai raccontato quello che ti era successo in una normale giornata, come se fosse la trama di un film.

Quindi, sì, hai il diritto di scrivere ciò che ti piace, di osare, di dare voce ai tuoi pensieri e alle tue fantasie. Hai diritto a farlo anche se non conosci perfettamente grammatica e sintassi.

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L'importante è partire da una storia e sapere come raccontarla. Qual è la tua?

 

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