Un'equazione di primo grado è della forma ax=b, dove a e b sono generici numeri reali e x è l'incognita da determinare dell'equazione.
Si distinguono i seguenti casi:
Se a=b=0, l'equazione diventa 0x=0, ovvero 0=0, che è un'identità sempre vera, e in questo caso l'equazione ammette infinite soluzioni reali, poiché qualunque sia il numero reale x, se viene moltiplicato per 0 si ottiene sempre 0. In questo caso si dice che l'equazione è indeterminata.
Se a=0 e b≠0, l'equazione diventa 0x=b, cioè 0=b, con b non nullo, che è un'identità che non è mai vera, essendo b un numero reale diverso da 0. In questo caso l'equazione non ammette soluzioni reali, e si dice impossibile.
Esempio 1: 0=3 è impossibile poiché 3 è diverso da 0.
Se a≠0, è possibile dividere ambo i membri dell'equazione per a (essendo a non nullo), ottenendo x=b/a. In questo caso l'equazione ammette un'unica soluzione e si dice determinata.
Esempio 2: 3x=5 ammette come unica soluzione x=5/3, essendo 3 diverso da 0.
Riepilogando possiamo avere 3 casi:
Esempio 3: risolviamo la seguente equazione:
3(x-1)+4x-5=7x+9(2x-7)
L'obiettivo è innanzitutto quello di svolgere tutti i conti in modo tale da ridurre l'equazione in forma canonica del tipo ax=b.
Svolgendo tutti i prodotti si ottiene: 3x-3+4x-5=7x+18x-63.
Portando le incognite a primo membro e i termini noti a secondo membro, ricordando che se un termine cambia membro cambia di segno, l'equazione diventa:
3x+4x-7x-18x=-63+3+5
E quindi sommando risulta -18x=-55 e quindi x=55/18.