Liszt: Sonata in si Minore per pianoforte solo S.178

Nella sonata in si minore di Ferenc Liszt, unica sonata composta dal genio ungherese che si riferisce ad una forma classica, il compositore elabora un materiale tematico che si ripete con regolarità sotto forma di frasi che contrastano tra il bene ed il male.

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Il tema iniziale, minacciosissimo include già tutto il materiale tematico presente nella sonata ottocentesca. In diversi episodi musicali iniziali si può scorgere l'elaborazione tematica ora diabolica ora divina.

Liszt a mia opinione identifica il demonio nella totalità di si minore. Si tratta di un demonio descritto camaleonticamente e musicalmente cangiante, variopinto, ingannevole e a tratti grandioso.

Mentre il bene assoluto e quindi la tripartizione di padre, figlio e spirito santo vengono descritti inizialmente nella tonalità di re maggiore dove si assiste ad una elaborazione tematica tripartita.

La prima esposizione viene, a mia opinione, identificata nel padre onnipotente, la seconda tematica ciclica sempre in re maggiore viene a mia opinione ad identificare il figlio mentre la terza casistica ciclica identifica lo spirito santo.

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Dopodiché vi è un ponte modulante che sfocia nella tonalità di do maggiore dove si assiste e si impegna l'esecutore con volitivi accordi che rimarcano il tema. Indi, riappare il tema diabolico in ottava eseguita dalla mano sinistra che viene eseguito in maniera contemporanea alla mano destra in passaggio dall'estremo virtuosismo.

Dopodiché riecheggia il tema in la maggiore variato eseguito dalla mano destra quasi ad indicare metafisicamente una simbiosi tra dio e il demonio. Dopodiché, la ciclicità tematica si ha un notturno paradisiaco scritto nella tonalità di la maggiore.

Il fugato a 3 voci con 2 soggetti, con, ami a opinione, riferimento alle prime due personalità di schumann esusebio e florestano è scritto con i più grandi artifici contrappuntistici. Dopo l'episodio fugato ritorna di nuovo il passaggio teso iniziale demoniaco.

Lelegiaco viene nella seconda parte riproposto nella tonalità di si maggiore quasi a simboleggiare una vittoria di dio sul diavolo con eleganti accordi di settima di quarta specie. Il prefinale brillante in ottava rappresenta un vero trionfo.

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Mentre la catarsi finale è una preghiera con modulazioni ai toni lontani e finisce con 3 accordi la minore, fa maggiore e 3 volte si maggiore in secondo rivolto con la quinta quadruplicata. Il si 0 secco del finale sta a rappresentare a mia opinione l'essere umano che è sostanzialmente diabolico come a ricalcare una vittoria del male universale.

Tutta la sonata è una contrapposizione tra bene e male che sfocia nel finale in preghiera, come fosse quasi una crisi mistica del genio di liszt che prevederà il suo futuro da prete. La sonata che fu dedicata da Liszt a Schumann il quale aveva 3 personalità identificate in Eusebio, Florestano e Maestro raro non piacque alla moglie di Schumann, Clara che appena la suonò assieme a Brahms rispedì indietro lo spartito a Liszt.

La sonata in B minor oggi, sta a rappresentare un caposaldo della letteratura pianistica romantica ed un pezzo d'obbligo dei grandi interpreti moderni. Di difficilissima esecuzione trascendentale Liszt la compose a Weimar tra il 1852 ed il 1853.