Si sa. Il rientro in generale, anche per noi adulti, è sempre un trauma. Dopo aver assaporato i piaceri delle vacanze, sole, mare, montagna, relax, tempo per se stessi, spirito di avventura, tornare alla routine è difficile, per quanto lunga sia stato il periodo di riposo. Nel caso dei più piccoli, vuol dire tornare dopo mesi a doversi svegliare presto, prepararsi, fare i compiti, sports, musica e attività varie. Prima fra tutte frequentare la scuola. E questo per, nei casi migliori, 5 giorni alla settimana. Al contrario di noi, della mia generazione, i bambini di ora sono più impegnati di un CEO della società più di successo e magari di calibro internazionale. Come fare allora per rendere piacevole il tutto.
Nel caso migliore può aiutarci il carattere del bambino/a. Bambini/e che non vedono l'ora di riprendere perchè tornano nel loro mondo, tra i loro amici, i loro maestri/e per i quali nutrono un vero affetto. Sono cuccioli sociali, per cui è giustificato ritornare a far parte del loro "clan". Per tutti gli altri, per i quali il richiamarsi all'antropologia non sortisce alcun effetto, è più tosta. In questo non posso essere d'aiuto. Cosa mettere sotto il cuscino perchè il bambino si alzi di scatto e abbia un'energia incredibile e predisposizione positiva e oltre ad iniziare la giornata, non lo so. Quello su cui posso ragionare con voi e giungere a consigli, è la mia materia di insegnamento. Se i più grandi sono più "facili", perchè magari hanno già sviluppato un loro metodo, un certo interesse per le materie, e nei casi più difficili, si sa già qual è lo scoglio per cui si va dritti sulla questione, nel caso dei più piccoli è tutto da scoprire.
Il problema più impegnativo è la capacità di attenzione. E allora come fare? Per non avere l'effetto contrario di non amare lo studio consiglio alcuni accorgimenti:
Non mi resta di augurarvi
Buono studio! Buon Lavoro! Buon Viaggio
Simona Orlando