Paella Valenciana anche la cucina è argomento di lezione di spagnolo!

Ogni tanto con i miei alunni mi piace introdurre nelle lezioni di spagnolo, alcuni temi che possono essere interessanti, e oggetto di conversazione, soprattutto per ampliare e rafforzare il loro vocabolario. Parliamo di attualità, medioambiente, sport, moda, viaggi, arte, cultura, storia, cucina ecc. E proprio a proposito di cucina, a volte parliamo di piatti tipici spagnoli che tanto adorano mangiare quando hanno occasione di viaggiare in Spagna.

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Tra tutti, il piatto più conosciuto ed apprezzato è sicuramente la paella. E per quelli che ancora non conoscono la Spagna e la sua deliziosa cucina o vogliono provare a cucinare questo buonissimo piatto a base di riso, cosa c’è di meglio che condividere la ricetta originale della famosa paella valenciana, che poi si contendono anche i catalani, e che comunque potete trovare in quasi tutte le regioni spagnole.

Allora…. Mestoli in mano, grembiuli indossati, penna e quaderno per prendere appunti e imparare nuove ed utili parole in spagnolo e un pò di storia… mettiamoci insieme all’opera, ovviamente la ricetta sarà in spagnolo, per un’immersione totale nella lingua e perchè non si perda il buon sapore della paella e i vostri amici vi facciano i complimenti e vogliano tornare a casa vostra per assaporarne un altro piatto, magari accompagnato da un bicchiere di Agua de Valencia, che insieme alla Sangria, è una delle bevande tipiche della regione valenciana.

Un pò di storia:

Nel 1238 il re Jaime I el Conquistador, entrò a Valencia e per evitare epidemie di paludismo, giacchè le risaie “arrozales”, si trovavano molto vicine alla città, emanò una legge che limitava le coltivazioni di riso alle zone vicine a La Albufera. Nell’Albufera, parola di origine arabo che significa “pequeño mar” piccolo mare abbondavano le anguille ed è logico pensare che una delle forme di condimentare il riso fosse precisamente con le anguille e si pensa che per la cottura, si usasse un tipo di pentola grande di metallo, rotonda e poco profonda.

La parola “patella”, in latino faceva riferimento a un piatto o recipiente di simili caratteristiche, che si usava per offrire libagioni per riti sacrificali agli dei. Nel sec.XVI, la parola castigliana “paila” indicava un utensile come quello appena descritto, che in francese chiamavano “paele” e in valenciano antico “paella”. Con il passar del tempo, il riso, cominciò ad essere un alimento basico e gli agricoltori, ormai insediati nelle loro terre, lo cucinavano con le verdure che dava la terra, le lumache che trovavano nei campi, e nei giorni festivi, gli aggiungevano coniglio o anatra.

Man mano che migliorò il loro livello di vita, si permisero di aggiungere il pollo, allevato con cura durante mesi, e così, poco a poco, con il passar del tempo, questo “arroz a la valenciana en paella”, conosciuto già fuori dall’ambito famigliare, e ottenuto quell’equilibrio perfetto che gli conferivano il riso, le carni, le verdure, le lumache, gli aromi della legna, cominciò, alla fine del XIX sec., a chiamarsi “Paella Valenciana”, prendendo il nome precisamente dall’ utensile dove veniva cucinato e dalla regione spagnola che lo vide nascere, diventando famoso e conosciuto in tutto il mondo.

La preparazione di una paella riunisce un insieme di fattori che trasformano questo processo in una specie di rito, festa o avvenimento sociale o famigliare e a volte in un dibattito gastronomico perchè ogni “maestro paellero” presente, pensa e spesso afferma che la sua tecnica sia la migliore e non appena si dubita o si mette in discussione la sua bravura, si sente addirittura offeso! Se si ha la fortuna di poter cucinare la paella con legna, bisognerà scegliere con cura la legna più adatta soprattutto per poter graduare più tardi, l’intensità del fuoco.

Poi una volta versato l’olio, bisogna essere sicuri che la paella sia perfettamente in piano, a questo punto si può accendere il fuoco e non appena l’olio sia caldo, si comincia a soffriggere i pezzi di carne. Successivamente si passa a soffriggere la verdura, il pomodoro, il peperoncino, e finalmente si aggiunge acqua e sale, lasciando cuocere insieme tutti questi ingredienti, fino al momento di aggiungere il riso. Non bisogna dimenticare “el azafrán natural”, (lo zafferano) e le lumache o un rametto di rosmarino.

A questo punto, bisogna ravvivare il fuoco e aggiungere il riso, distribuendolo per bene e facendo sempre attenzione all’intensità della fiamma, perchè tutto bolla in maniera uniforme. Passati 8-10 minuti, il brodo si sarà consumato, e si comincerà a vedere il riso in superficie. È il momento di ritirare il fuoco dal centro e praticamente con la brace finire di cuocere il riso. Durante gli ultimi minuti, bisogna assaggiare qualche chicco di riso e ritirare la paella dal fuoco quando questi siano ancora al dente.

Ora, un riposo di 5 minuti  affinchè i chicchi siano sciolti, interi e nel loro giusto punto di cottura e con uno squisito sapore. Se riusciamo ad ottenere il famoso “socarrat”, che nella lingua valenciana fa riferimento al riso dorato e leggermente bruciacchiato del fondo, saremo riusciti ad ottenere il complemento ideale di una squisita e tipica Paella Valenciana, che dovrà essere mangiata “para rizar el rizo”,(come dicono gli spagnoli), secondo la tradizione, con un cucchiaio di legno fatto a mano. A questo punto…..solo resta aspettare l’opinione dei commensali con i loro elogi o le loro critiche!!

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Uno dei principali fattori di successo nel preparare un’autentica Paella Valenciana, sono i suoi ingredienti. Qui di seguito, vi elenco in spagnolo, naturalmente, gli ingredienti necessari per cucinare un Paella Valenciana per 4 persone:

¾ Kg de pollo

½ Kg de conejo

400 Gr de arroz de grano medio

250 Gr de judías verdes “ferraúra”

125 Gr de judías de grano tierno “tavella”

200 Gr de “garrafón” fresco (100 Gr si es seco, ponerlo en remojo la víspera, como las alubias y al día siguiente cocerlo durante una hora con ½ litro de agua)

12 caracoles “vaquetes” o una ramita de romero fresco

100 Gr de tomate

1,5 dl de aceite de oliva (una tacita y media)

Azafrán, sal, pimentón

2 l de agua aproximadamente

1 paella de 45 cm de diámetro

Credo sia tutto, solo dirvi che alla ricetta originale della Paella Valenciana, si sono aggiunti, con il passar del tempo, altri ingredienti che non erano presenti al principio, come il pesce ed i crostacei, che hanno arricchito e modificato questo piatto tipico, per gradire a tutti i palati e per colorire la tavola dei più famosi ristoranti spagnoli.

Bueno… a comer!! Que el arroz se enfría!!

 

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Fabiola
Lezioni private - Spagnolo
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